Uccise i suoceri con l’ascia, niente attenuanti per Baule: confermato l’ergastolo
La decisione della Corte d’assise d’appello sul 43enne che a Porto Torres ha ammazzato i suoceri e ridotto in fin di vita la moglieL'abbraccio delle sorelle Saladdino, nel tondo Baule (Archivio)
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Il giudice della Corte d’assise d’appello di Sassari ha confermato la sentenza di condanna all’ergastolo, come deciso in primo grado, per Fulvio Baule, il 43 enne che il 22 febbraio 2022 uccise con l’ascia i suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, e tentò di uccidere con la stessa arma anche la ex moglie, Ilaria Saladdino, ridotta in fin di vita.
Nell'udienza di oggi, che si è svolta con la formula della "camera di consiglio partecipata", alla presenza delle sole parti, il giudice ha rigettato la richiesta di riassunzione della perizia psichiatrica per il suo assistito, presentata dall’avvocato della difesa, Nicola Lucchi, al fine di ottenere il riconoscimento delle attenuanti negate a Baule in primo grado, e vedere così ridotta la condanna. Il verdetto è stato comunicato alle 11.
Nel processo di primo grado, una perizia psichiatrica disposta dalla Corte d'assise del Tribunale di Sassari, ha stabilito che Baule al momento dei fatti era capace di intendere e volere, e che lo è anche adesso. Il giudice ha condannato Baule, con isolamento diurno per 1 anno, all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla decadenza dalla responsabilità genitoriale, e anche al pagamento delle provvisionali ai familiari delle vittime che si erano costituiti parti civili con gli avvocati Gian Mario Solinas (8 mila euro) e Silvia Ferraris (4 mila euro).
Alla moglie Ilaria Saladdino è stata riconosciuto un risarcimento di 250mila euro; 300 mila euro a ciascuno dei due figli della coppia; 200mila e 180 mila alle sorelle di Ilaria, Maria e Giusy; 60 mila euro ciascuno alle sorelle di Basilio Saladdino, Maria e Silvestra, e al fratello di Liliana Mancusa, Marcello.