Tore Erittu ha incontrato gli alunni della scuola "Pasquale Tola" di Sassari
L'iniziativa col pluricampione di boxe rientra nel progetto Torres(foto Marras)
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"Gestire le emozioni e non farsi travolgere dalla rabbia": questo ha spiegato il pluricampione di boxe Salvatore Erittu ai 140 alunne e alunni delle prime classi della scuola “Pasquale Tola” di via Monte Grappa a Sassari.
L'incontro è stato organizzato dalla Torres Calcio nel quadro di sviluppo del progetto “Futuri in Gioco”.
E' stata una lezione di empatia, inclusione, sport e lotta al bullismo. Accompagnato da Filippo Migheli, responsabile dell’Ufficio Stampa della Torres, Erittu ha voluto sin da subito creare un clima di fiducia e apertura. «Volevo abbattere ogni barriera – racconta –. Ho parlato della mia prima volta a scuola, delle difficoltà, delle fughe, degli errori fatti. Ho cercato di mettermi nei loro panni, di capire le loro emozioni, i loro timori, le loro ansie».
Davanti a lui, due gruppi attenti e curiosi, inizialmente timidi ma poi pronti a mettersi in gioco. L’incontro non è stato una lezione frontale, ma un dialogo a più voci. «Avete bisogno di imparare, dovete imparare. Oggi potrebbe esserci un’opportunità per voi, ma lo stesso vale per me. Sbagliare è parte del gioco. Io non avevo paura di sbagliare, cercavo lo scontro fisico, anche in strada. Ma quello che mi ha cambiato è stato capire che la vera forza sta nel sapere gestire le emozioni, nel non lasciarsi travolgere dalla rabbia o dalla frustrazione».
Attraverso giochi ed esercizi di gruppo, Erittu ha coinvolto gli studenti in momenti di riflessione sull’attenzione, la concentrazione, l’empatia e sui vari tipi di intelligenza (emotiva, cognitiva, educativa), elementi sempre più fragili nella società digitale. Infine ha invitato i ragazzi a non arrendersi di fronte alle difficoltà: «Vedevo i problemi come montagne, ma non mi sono mai arreso. Ho avuto momenti difficili, ma mi sono sempre rialzato. Con la scuola e lo sport potete fare lo stesso: applicatevi, mettetevi in gioco, non abbiate paura di sbagliare. Il vostro telefonino può certamente essere utile se usato con razionalità, ma non è lui che vi aiuterà a diventare chi volete essere».
