Svolta sul delitto di Mario Sedda, la sorella: «Rabbia e dolore, attendo giustizia»
Un ventenne accusato di omicidio aggravato e vilipendio di cadavere. Eleonora Sedda: «Ho fiducia verso chi lavora al caso, dignità per mio fratello»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«La mia famiglia mi ha insegnato a non arrivare a conclusioni affrettate, ad aspettare che la giustizia faccia il suo corso. Non è semplice in questo caso, perché la rabbia e il dolore di questi anni potrebbero prendere il sopravvento, comunque ho fiducia verso chi sta lavorando affinché venga fatta giustizia e restituita dignità a mio fratello Mario».
Queste le parole di Eleonora Sedda, di fronte alla svolta dell’omicidio del fratello, Mario Sedda, il 39enne ucciso a Porto Torres nella notte tra il 29 e il 30 marzo del 2021. Il presunto colpevole, un ventenne, è accusato di omicidio aggravato per aver adoperato sevizie e per aver agito con crudeltà, nonché di vilipendio di cadavere per aver deturpato il corpo con prodotti chimici.
Il corpo di Sedda era stato rinvenuto, il primo aprile 2021, nell’area verde tra via Sassari e via dell’Erica, all’ingresso della città. Da quattro anni Eleonora attendeva che venisse fatta luce sull’omicidio del poeta di strada. «Mi conforta sapere che ci sono persone che hanno collaborato alle indagini, giunte ad una svolta. Sono certa – aggiunge - che verrà fuori tutta la verità, fosse l’ultima cosa che farò per ottenerla».
Dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere emergono particolari inquietanti, per le modalità con cui si sarebbero svolti i fatti. Secondo gli accertamenti medico legali la morte sarebbe stata causata da numerose lesioni inferte da un coltello con lama lunga 20 centimetri, una tortura inflitta in un momento di incapacità di reagire della vittima, colpita con calci, pugni, pietre e armi da taglio, al volto e all’addome, ma anche ai polsi, alle mani e ai piedi. Poi con prodotti chimici infieriscono sul suo corpo.
Mario Sedda era stato trovato morto da un passante che portava a spasso il cane. Sullo zigomo una lama spezzata di un coltello da cucina. Vicino al cadavere anche una pietra insanguinata. Dalle telecamere, un primo momento ispezionate dagli investigatori, si vedono tre individui attraversare via Sassari. Uno di loro sembra essere Mario Sedda con indosso uno zainetto, rinvenuto nel luogo del delitto, mentre gli altri due portano entrambi una busta e uno di loro un trolley. Si fermano nell’area verde, dove è stato rinvenuto il cadavere del 39enne. Alcuni testimoni hanno raccontato che di aver visto litigare animatamente i tre individui due giorni prima del ritrovamento del corpo.
Gli accertamenti sui tabulati telefonici hanno fatto il resto. Le indagini, coordinate dalla Procura per i minorenni di Sassari, si sono svolte grazie al supporto dei carabinieri del reparto Investigazioni scientifiche di Cagliari, attraverso la raccolta delle intercettazioni telefoniche e ambientali, le analisi delle immagini delle telecamere e le diverse perizie tecniche.