Un processo stabilirà se sette dipendenti dell'Università di Sassari abbiano commesso un reato nel consultare la banca dati dell'Ateneo e nello scaricare una serie di documenti sull'allora studente Christian Solinas, attuale governatore della Sardegna.

Il gup del Tribunale di Cagliari, Manuela Anzani, ha rinviato a giudizio tutti gli imputati, ribaltando la richiesta di proscioglimento che era stata avanzata nel corso dell'udienza preliminare della pm Diana Lecca.

L'accusa per tutti è di accesso abusivo a sistema informatico, un reato di competenza distrettuale che ha spostato l'indagine a Cagliari, sotto la guida della Dda. Il dibattimento, invece, prenderà il via l'8 novembre davanti al Tribunale monocratico di Sassari.

I fatti risalgono a quando Solinas era candidato alla presidenza della Regione e alcuni giornali e siti avevano sollevato dubbi sulla sua carriera universitaria: dopo una laurea estera il leader sardista aveva ottenuto anche quella in Giurisprudenza a Sassari. Secondo l'accusa, in quell'occasione Michele Meloni, Luigi Antonio Catogno, Paolo Deledda, Franca Carmela Sanna, Barbara Pes, Laura Mureddu e Liana Carboni - forse spinti dalla curiosità - avrebbero consultato i dati del sistema universitario, sfruttando la loro posizione di dipendenti. Nel procedimento Solinas si è costituito parte civile con l'avvocato Salvatore Casula. Nessuno degli imputati ha chiesto l'abbreviato.

Nel corso dell'udienza preliminare, dopo la presentazione alla giudice di una relazione dell'Ateneo che certificava come tutti i dipendenti avessero libero accesso alle banche dati, la pm Lecca aveva chiesto il proscioglimento. Ma l'avvocato di Solinas ha prodotto una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione che sancisce, pur con la possibilità di accedere, l'illegittimità di ingressi non specificatamente autorizzati. Da qui il rinvio a giudizio deciso oggi dal gup Anzani.

A difendere i dipedenti dell'Università ci sono gli avvocati Teresa Pes, Elias Vacca, Nicola Satta, Sebastiano Chironi, Nanni Campus, Maurizio Serra, Nicola Satta, Camilla Pirono, Nicola Andrea Oggiano. Ora la parola passerà al giudice per il dibattimento.

(Unioneonline/v.l.)

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