Pestato a sangue dal branco fuori da un locale, senza un apparente motivo. La vittima è un ragazzo di 20 anni residente a Sorso che, nella notte tra sabato 23 e domenica 24 dicembre, è stato aggredito nel centro urbano di Sennori.

Erano circa le 4 del mattino quando il 20enne si reca alla toilette all’interno di un bar nel cuore del paese, dove in compagnia degli amici aveva deciso di concludere la serata in assoluta tranquillità.

Qualche ora prima avevano fatto una sosta a Porto Torres, poi la decisione di cambiare programma. Il giovane, viste le condizioni del bagno e il bisogno impellente di urinare, va fuori dal locale alla ricerca di un angolo riparato. Sorpreso alle spalle, è stato aggredito da un gruppo di persone.

«Pestato in modo violento, calci e pugni, sul viso e sul corpo, dopo essere stato stordito con un colpo alla testa», racconta la mamma. «Non ha riconosciuto i suoi aggressori, c’era troppo buio, non sa neppure quanti fossero». Una persona del posto assiste alla scena e decide di intervenire. Così ha soccorso il 20enne che accompagnato in un altro locale ha ricevuto le prime cure. Gli aggressori si dileguano. Sul posto accorrono anche gli amici che immediatamente lo hanno accompagnato alla guardia medica di Sorso. Poi la corsa al Pronto soccorso dell'ospedale Santissima Annunziata di Sassari, insieme alla sua famiglia.

«I medici gli hanno riscontrato una ferita al sopracciglio sinistro, ematomi sul viso e sulle orecchie, ma per fortuna nessun trauma grave» spiega la mamma. «Solo qualche giorno di cura ma tanta paura. L’episodio è già stato segnalato ai carabinieri di Sennori e convincerò mio figlio a denunciare il fatto grave alle forze dell’ordine».

Una vicenda raccontata pubblicamente con una lettera a cui la donna ha affidato il suo sfogo. Uno scritto affisso su 22 esercizi commerciali di Sennori. «Tutti solidali con me, per questo li ringrazio tanto», dice. «Ho fatto questo per richiamare l’attenzione delle mamme su un episodio brutale che mi ha sconvolto». Nella lettera si legge: «Vi scrivo queste poche righe per augurarvi un 2024 sereno perché le ferite, i lividi, il gonfiore guariscono ma credo che per sanare gli animi irrequieti non bastino punti e cerotti. Ragazzi che formano un branco per massacrare di botte uno solo hanno bisogno di aiuto. Non è bello vedere un figlio nelle condizioni in cui io ho visto il mio, ma proprio per questo vi auguro di recuperare i vostri e di riuscire a parlare con loro. Una mamma di Sorso alle mamme di Sennori».

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