Una nuova conferenza di servizi tra gli enti coinvolti per confrontarsi sulla tematica relativa alla richiesta di Eni Rewind di conferire, direttamente nello scalo industriale di Porto Torres, le acque impiegate nei processi di bonifica nell’area industriale della Marinella, bypassando il depuratore del Cipss-Consorzio industriale provinciale di Sassari. Il tavolo comune è convocato per martedì 11 settembre, una riunione che prevede il rilascio di pareri da parte dei soggetti interessati. Il Comune di Porto Torres e lo stesso Consorzio industriale hanno espresso la loro contrarietà a tale procedura proposta dalla società di Eni, perplessità mostrate anche dalla Provincia di Sassari.

L’argomento è stato affrontato in occasione dell’ultima seduta del consiglio comunale su segnalzione del consigliere leghista Ivan Cermelli.  «Abbiamo detto no mettendoci di traverso, spiegando le nostre ragioni, e lo ribadiremo anche nella prossima conferenza di servizi», è la posizione ferma del sindaco Massimo Mulas. «Riteniamo sia necessario che la certificazione della qualità delle acque provenienti dalla bonifica della falda venga stabilita da un soggetto terzo, come il Cipss, - aggiunge il primo cittadino - perché Eni Rewind non può essere il soggetto controllato e controllore allo stesso tempo. Il Consorzio, inoltre, ci garantisce i controlli in tempo reale, mentre nel caso venisse autorizzato lo scarico diretto a mare c’è una tempistica di 60 giorni per accertare che quanto conferito da Eni Rewind rispecchi i parametri previsti, un termine troppo dilatato per verificare la qualità delle acque». Nello specchio acqueo interno al bacino portuale dove la multinazionale intende localizzare il nuovo punto di scarico Sf2, recapitano anche le acque trattate dal depuratore consortile. «Quell’acqua può essere pura di fonte quanto si vuole ma comunque la sua purezza andrebbe verificata, perché pura lo dovrà essere sempre», sottolinea Mulas. Un sistema che, secondo il primo cittadino, potrebbe creare difficoltà alle stesse caratterizzazioni previste per gli escavi in programma nel porto industriale e civile. «Le terre e i fanghi prelevati verranno caratterizzati con una soglia di attenzione molto alta perché all’interno di un’area industriale, altrimenti rischiamo di essere penalizzati ulteriormente rispetto ad una progettazione avviata sulla vasca di colmata nel pontile Secchi, come previsto dall'Autorità di sistema portuale del Mare di Sardegna, dove all’interno verranno depositate le terre e i fanghi sottoposte a caratterizzazione», conclude il sindaco.  

© Riproduzione riservata