Buon compleanno, caro Gigi. Sarebbero stati ottantuno e tu saresti stato piacevolmente disturbato da un telefono che avrebbe squillato di continuo. Il ricordo è forte, per il campione che non c’è più ma è sempre decisamente presente. Lo sappiamo bene, lo sanno gli amici – milioni, da ogni parte del mondo – che continuano a sentirlo vicino. Nel 2024 il nome Gigi Riva è stato fra i più richiesti sul motore di ricerca che fa parte ormai della nostra vita, Google. E quest’anno che si va esaurendo promette bene. Riva è sui muri, nelle immagini, nei giornali, sul web, non solo nei ricordi. E lo stadio continua – al rintocco del minuto numero 11, in ogni partita in casa – a celebrare Riva, “solo un Gigi Riva”, come canta la curva nord a squarciagola con l’applauso della Domus in sottofondo. Spesso, anche dal settore dei tifosi ospiti il ricordo viene condiviso, perché Riva è trasversale, è stato l’eroe azzurro di un Paese intero.

Alcuni giorni fa – lo vedete nella foto in questa pagina – ancora tanta gente si è fermata davanti alla tomba. Il cimitero di Bonaria, monumentale e austero, è entrato di prepotenza nella memoria collettiva dei più giovani anche per la presenza del sepolcro dello sportivo più amato dai sardi. Un altro dei “miracoli” di questo patrono laico.

Il cinema non è da meno: nell’ultimo istante del fortunatissimo “La vita va così”, il regista Riccardo Milani ha voluto lasciare una dedica, “a Gigi”, per celebrare la loro amicizia e l’affetto sconfinato del regista verso Gigi, celebrato soprattutto dal film “Nel nostro cielo un Rombo di Tuono”, imperdibile per chi ama la storia e le gesta del campione di Leggiuno.

In Sardegna

Aumentano i murali, quei racconti di cuore e di colore che tappezzano i muri della città e dei paesi, non solo in Sardegna. Uno, bellissimo e toccante, campeggia davanti allo stadio, lato curva sud: c’è Gigi in divisa d’ordinanza che tiene per mano un bambino, dentro uno stadio. All’inaugurazione dell’opera dell’artista Nicholas Bembo era arrivata la benedizione di Nicola, uno dei due figli di Gigi. Il passaggio di consegne alle giovani generazioni è raccontato talmente bene da commuovere, così come è felicissima la collocazione, quasi da porta d’ingresso per lo stadio. Presente e futuro.

Ne stanno sorgendo dovunque, perché la carica emotiva del passaggio di Riva dalla storia sportiva alla leggenda è ancora forte, sentita. San Gavino, Muravera, Ussaramanna, Mandas, ma anche Leggiuno, le gesta di Rombo di Tuono continuano a esserci, a stimolare il racconto popolare. E chissà che nei prossimi anni ognuno dei 377 comuni dell’Isola non potrà vantare il suo murale.

Il Cagliari

"Eri il nostro vanto, il nostro orgoglio. Un vessillo da esibire, la roccia alla quale aggrapparsi quando le raffiche di vento si facevano più imperiose. Il nostro faro, la nostra certezza”, il ricordo del club di cui è stato presidente onorario è una carezza che lui avrebbe gradito. Auguri, per sempre.

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