Porto Torres, il consorzio acquisisce la ex Ferriera Sarda: ecomostro di amianto
Costruita nel 1961 davanti all’ex Petrolchimico, oggi è un gigante malato, soggetto a continui crolli con rischi di natura ambientalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’immagine è quella di un passato pesante, una vecchia fabbrica di tondini in ferro che ha chiuso i battenti nel 1979 con 300 operai mandati a casa, un ecomostro di amianto capace di sprigionare la fibra killer.
Il 17 ottobre scorso il Consorzio industriale provinciale di Sassari ha messo nero su bianco sull’acquisizione dell’area dell’ex Ferriera Sarda, già di proprietà della Laterizi Torres S.p.A., di fatto attuando un importante azione nell’ambito del piano per il recupero delle aree industriale dismesse (prevista dall’articolo 63 della Legge 44/1998). Un altro tassello che si inserisce nella più ampia strategia di riconversione e riqualificazione delle aree dell’agglomerato industriale di Porto Torres, con l’obiettivo di restituire valore economico, ambientale e sociale a un sito storico oggi in stato di abbandono. Costruita nel 1961 davanti all’ex Petrolchimico, oggi è un gigante malato, soggetto a continui crolli con rischi di natura ambientale. L’operazione di dismissione portata avanti dal Consorzio industriale fa parte di un disegno strategico che mira alla demolizione di vecchi ruderi di una economia ormai superata e, l’acquisizione della ex Ferriera, testimonia un ulteriore passo concreto, dopo l’avvio delle bonifiche nell’area ex Cementir, confermando la continuità dell’impegno dell’ente consortile nel recupero delle aree produttive dismesse e nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile per il territorio.
L’immenso capannone, a seguito della sua chiusura, ha rappresentato il sogno della nautica, ha stimolato nuove idee imprenditoriali nel tempo abbandonate, piani di trasformazione naufragati negli anni.
L’acquisizione da parte del Cipss cambia la prospettiva di sviluppo, la possibilità di riappropriarsi del futuro. Il Consorzio ha già ottenuto le risorse per le attività di decommissioning dell’area e ha avviato le procedure per ottenere i finanziamenti destinati alla bonifica dei materiali contenenti amianto.
In parallelo, è in corso la predisposizione del bando di gara per la progettazione dell’intervento di demolizione, che definirà in dettaglio le modalità operative e le tempistiche della futura riqualificazione. Le attività di bonifica dell’amianto saranno avviate con somma urgenza all’ottenimento delle risorse, mentre la demolizione vera e propria dell’ex complesso industriale è prevista per la seconda metà del 2026.
«L’acquisizione dell’ex Ferriera Sarda rappresenta un ulteriore passo fondamentale nel processo di rigenerazione del territorio e di valorizzazione delle aree industriali dismesse che il Cipss sta portando avanti», sostiene Simona Fois, presidente del Cipss .
«Si tratta di un intervento strategico che unisce tutela ambientale, sicurezza e sviluppo sostenibile, - aggiunge - restituendo nuova vita a un’area collocata in posizione chiave, a ridosso di uno dei porti più importanti del Nord Sardegna. La riqualificazione di questi spazi è una priorità per costruire nuove opportunità economiche e occupazionali in un contesto moderno e competitivo».
Con questa operazione, il Cipss conferma il proprio impegno nel promuovere la transizione ecologica e la rigenerazione industriale del territorio, contribuendo alla creazione di un sistema produttivo più sostenibile e integrato con le esigenze ambientali e logistiche del porto di Porto Torres.
