Sassari, violentava e maltrattava la moglie: chiesti 7 anni
Lui voleva un figlio, ma l’ex compagna riteneva invece che la coppia non fosse ancora pronta per la genitorialitàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sette anni di reclusione: è questa la richiesta del Pm, Giovanni Porcheddu chiesta al tribunale di Sassari per un cinquantunenne dell’hinterland accusato di violenza sessuale, minacce e maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie di 32 anni.
Rapporto che, secondo le accuse, tra il 2016 e il 2022 era condizionato dall’assunzione di alcol dell’uomo. Lui voleva un figlio, ma l’ex compagna riteneva invece che la coppia non fosse ancora pronta per la genitorialità. L’imputato, nonostante la contrarietà della consorte, l’ha costretta ad avere due gravidanze indesiderate.
Come ha ricordato il pm, una sentenza della Cassazione del 2016 ha stabilito che il rapporto intimo deve essere consensuale dall’inizio alla fine: se la donna a un certo punto lo rifiuta e l’uomo la obbliga, questa è violenza sessuale.
Inoltre la donna era costretta a vivere sempre in un contesto di continui abusi tra ingiurie, insulti e violenze fisiche, psicologiche anche davanti ai figli. Numerose le minacce e l’invito ad ammazzarsi rivolto alla parte offesa, oltre a una presunta spinta data alla suocera facendola cadere dalle scale mentre questa teneva in braccio uno dei piccoli. In un’altra occasione, sotto l’effetto dell’alcol avrebbe anche maltrattato uno dei due bambini che, finendo a terra, ha riportato un trauma cranico, ma il padre ne ostacolava il trasporto al pronto soccorso.
Tutti questi episodi sono stati riportati in un diario dalla donna negli anni di vessazioni, e che fa parte delle prove oltre ai file audio e video dove l’uomo ingiuria la donna.
Il pm ha chiesto 5 anni per il reato di violenza sessuale, più un anno per la continuazione perché gli episodi sono diversi, e un anno per i maltrattamenti alla donna, ma ha sollecitato l’assoluzione per quello di maltrattamenti ai minori perché «non sufficientemente istruito».
Nella prossima udienza il collegio, presieduto da Monia Adami, a latere Valentina Nuvoli e Paolo Bulla, ha disposto che si tengano le discussioni delle parti civili, rappresentate dall’avvocato Gianmarco Mura per la donna e da Daniela Masala per i due piccoli, e infine della difesa con l’avvocato Agostinangelo Marras.