Da tre anni viaggia con i mezzi di Arst e Trenitalia sulle tratte da Orosei a Oristano e a Cagliari, sempre in compagnia del suo cane, al ritmo di una volta a settimana. Oggi una brutta sorpresa attendeva Daniele Mele, 39enne di Orosei.

«Non ho la patente e non ho altra possibilità di muovermi. Dovendo andare a Sassari per lavoro e rimanere fuori casa per molte ore, non potevo lasciare da solo il cane» come successo in tante altre occasioni, racconta a L’Unione Sarda. Quindi stamattina ha preso il treno fino a Macomer, poi il pullman, sempre in compagnia di Brian, un meticcio che ha salvato dalla strada un anno fa e che ha addestrato per i viaggi sui mezzi pubblici. Appena sceso a Sassari, sono stato redarguito dal capopiazzale il quale mi ha comunicato che non sarei più salito sul pullman col cane, dato che è cambiato il regolamento Arst».

In effetti l’azienda conferma che la carta della mobilità, entrata in vigore nel 2022, stabilisce che: “È ammesso il trasporto gratuito di animali di piccola taglia purché non versino in visibili condizioni igieniche carenti e siano contenuti esclusivamente all’interno di appositi trasportini, delle dimensioni ammesse per il trasporto gratuito di bagagli (50x30x25 cm). I cani di grossa taglia (ossia quelli che non entrano nei trasportini, ndr) non possono essere ammessi a bordo. La permanenza a bordo è subordinata al comportamento dell’animale; in caso di manifestazioni di aggressività, non sarà consentita la sua permanenza a bordo. Il cliente è tenuto a risarcire gli eventuali danni causati dall’animale”.

Un’unica eccezione: “I cani guida per i non vedenti sono sempre ammessi a bordo e sono esentati dal pagamento del biglietto. La valutazione sull’ammissibilità e la permanenza a bordo è affidata ai conducenti e/o agli addetti al controllo ARST”.

Fin qui per Daniele è chiaro, il problema è che nessuno, né sul treno, né sul pullman, gli ha mai fatto notare in tutto questo tempo che Brian non potesse viaggiare. «E pensare che ha sempre la museruola, non abbaia, non disturba, porto in ogni occasione il libretto delle vaccinazioni e ho anche sempre pagato per lui il biglietto a tariffa piena».

Di conseguenza cane e padrone sono rimasti a Sassari, senza alcuna possibilità di ritornare a Orosei. Il capopiazzale è stato irremovibile. «Ho cercato di spiegare la situazione, dato che nessuno a Macomer o a Nuoro mi aveva fatto notare il divieto (Brian pesa circa 15 chili, ndr), e non avevo altro modo di rientrare a casa. Il mio tentativo ha irrigidito ancora di più la reazione».

Dopo ore di attesa, la compagna di Daniele è riuscita ad andare a prenderlo a Sassari. Ma l’amaro in bocca resta: «Se neanche i conducenti sapevano di questa regola, devo andarci di mezzo io? Abbandonato così sul piazzale?». La speranza è una: «Che altre persone non debbano affrontare disagi simili, sarebbe stato sufficiente fermare la mia partenza già a Orosei, una comunicazione e non avrei vissuto tutto questo».

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