Code e disagi davanti al nuovo hub vaccinale, inaugurato oggi a Sassari presso l'area del centro didattico, situata sul retro del palazzo Clemente al primo sotto piano.

Due file di persone, una per ricevere la prima dose e l’altra per il richiamo, soggetti fragili e anziani che sotto il sole attendono il loro turno. Diversi utenti sono residenti nei paesi limitrofi e un congruo numero proviene da Porto Torres. Hanno dovuto spostarsi e affrontare non pochi disagi per raggiungere il luogo dove riceveranno l’inoculazione del siero. In fila all'aperto, questa volta disturbati dal sole, senza un posto dove ripararsi, costretti ad assembrarsi.

“Una situazione inaccettabile che costringe molti cittadini turritani a scontrarsi con queste problematiche – racconta un paziente di 75 anni – , alcuni di loro soffrono di diabete, e non capisco perché una città di 22mila abitanti non abbia un suo hub vaccinale. Una vergogna incomprensibile, un aspetto che la politica deve tenere in considerazione”.  

Il centro vaccinale di Sassari è stato aperto grazie alla collaborazione tra l’Aou e l'Ateneo turritano, che ha messo a disposizione i locali dotati di un’ampia sala d'attesa al coperto, una confortevole sala d’osservazione post vaccino in grado di ospitare sino a sei punti vaccinali che possono essere implementati a seconda delle necessità. Ora però i sindaci della Rete Metropolitana chiedono alla Regione di aprire i centri vaccinali decentrati. 

IL SINDACO DI PORTO TORRES – I continui solleciti andati a vuoto come Comune di Porto Torres e come Rete metropolitana,con l’obiettivo di ottenere un punto vaccinale in città, costringono l’amministrazione comunale a ritirare la collaborazione con l’Ats. “Prendiamo atto che, a fronte delle disponibilità manifestate, non si è trovata una soluzione condivisa tra le parti per consentire l'apertura di un Punto vaccinale a Porto Torres – ha detto il sindaco Massimo Mulas – per questo invitiamo i cittadini a considerare Promocamera di Sassari come unico hub valido per la vaccinazione e a fronte di questa situazione, il Comune fa un passo indietro e ritira l'offerta di collaborazione rivolta all'azienda sanitaria”.

Rabbia e delusione per una città che avrebbe i requisiti per ospitare un presidio per le somministrazioni del siero. “Ogni volta è stata ribadita la disponibilità dell'amministrazione di intervenire con risorse e personale per contribuire alla organizzazione logistica - aggiunge il primo cittadino - come avvenuto per le campagna di screening avviate in proprio e nella gestione logistica della vaccinazione degli over 80. Sempre, però, ribadendo che la responsabilità della campagna vaccinale è in capo all'Ats”. La piena collaborazione dei medici di base, pare non sia bastata, e neppure l’aver ribadito quanto la quarta città del Nord Sardegna - dopo Sassari, Olbia e Alghero - meritasse di ospitare un Punto vaccinale, per le proprie caratteristiche: “La presenza di un porto e di una zona industriale dove transitano ogni giorno migliaia di persone. Non va dimenticato che il bacino di Porto Torres, che abbraccia anche la Nurra e Stintino, comprende circa 35mila residenti – prosegue Mulas -. Non si è tenuto conto della presenza di una struttura sanitaria attrezzata, quella di Andriolu, che abbiamo considerato un punto di forza per il decentramento della campagna".

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