Sassari, la rabbia dei sindacati per i tagli ai premi del personale sanitario: «Ennesima presa in giro»
Cgil, Cisl e Uil Funzione Pubblica denunciano la riduzione degli incentivi per il personale dei presidi di Alghero e Ozieri. Premi tagliati fino al 70%Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«L’ennesima presa in giro». Così le segreterie Cgil-Cisl-Uil Funzione pubblica di Sassari definiscono quanto fatto nei confronti del personale delle Rar (risorse aggiuntive regionali). Lo fanno in una lettera rivolta all’assessore regionale alla Sanità Armando Bartolazzi ripercorrendo la vicenda. «La precedente giunta in Regione- scrivono- aveva assegnato alle aziende del sistema sanitario regionale risorse per due distinte linee incentivanti: la prima riguarda il personale operante nei presidi periferici, la seconda le attività legate ai trapianti». Per quanto riguardava i lavoratori dei presidi di Alghero e Ozieri, l’incentivo avrebbe dovuto andare ai professionisti che garantivano la copertura dei turni di servizio «a causa di assenze e/o carenze di personale soprattutto nel periodo covid, ma anche oltre».
Un premio che, per essere dato, doveva passare attraverso i tavoli di confronto con la Asl di Sassari, come è stato. Ma se l’annualità 2022, liquidata alcuni mesi fa, ha visto l’incremento delle buste paga, quelle 2021/23, già discusse tra sindacati, Rsu e Azienda, hanno presentato una «amara sorpresa». «In buona sostanza- rileva la triade- a seguito delle rendicontazioni delle risorse finanziate, il premio si è ridotto di circa il 70% del valore individuato nelle delibere regionali. In altre parole ed in base ad alcune variabili legate al numero dei turni e alla distanza della sede di lavoro, si è passati da 155 a 54 euro per i turni effettuati in sede, da 275 a 54 euro per quelli fuori sede».
Ecco «l’ennesima presa in giro» per i sindacati «nei confronti delle lavoratrici e lavoratori del comparto, i quali e dopo essersi spesi per garantire le prestazioni ai cittadini, rinunciando anche a parte del proprio tempo libero, oggi si trovano con un pugno di mosche, traditi da un sistema politico regionale che nei fatti sta rappresentando il vero nemico delle lavoratrici e lavoratori del comparto». In più a beneficiare della misura sono infermieri e tecnici di radiologia e laboratorio, «discriminando- denunciano le associazioni di categoria- nei fatti le altre figure professionali (es.: oss, ostetriche, ecc..), che, al pari degli infermieri e tecnici, hanno contribuito alla tenuta del sistema: soprattutto gli oss che è la figura che è stata e lo è tuttora maggiormente a contatto col paziente». Adesso la lettera all’assessore affinché intervenga «con le dovute iniziative e le relative misure ad incremento del fondo e soprattutto aggiornare e/o modificare gli atti deliberativi estendendo i beneficiari del premio ad oggi esclusi».