Sassari, la borgata di Palmadula rinasce partendo dai giovani
Sono 600 gli abitanti, di cui la metà nella fascia fino ai 40 anniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Palmadula riparte dai giovani. La borgata della Nurra, distante 40 km da Sassari, cerca di risalire la china dopo un periodo che pareva di declino irreversibile. Sono 600 gli abitanti, di cui la metà nella fascia fino ai 40 anni, circondati da una delle maggiori meraviglie costiere del sassarese. «Un’area che però non viene adeguatamente sfruttata», afferma Giada Angheleddu, residente. E proprio la ragazza, insieme a una trentina di compaesani, ha dato vita a Palmadula Eventi, che promuove la rinascita della zona attraverso una serie di iniziative.
Tra queste si inserisce la Sagra del Maialetto, “classico” della borgata che, salvo lo stop per il Covid, viene riproposto da circa 16 anni, prima in sinergia con la chiesa e poi nella versione attuale collegata proprio a Palmadula Eventi. La prossima edizione della sagra è in programma l’11 agosto in piazza dell’Assunta a partire dalle 19.30. «Stavolta, dopo tre anni di battaglie, siamo stati inseriti nel cartellone del Comune di Sassari Estate», rimarca la giovane, segretaria dell’associazione. Un segno di attenzione per una realtà quasi dimenticata. «L’età media dell’associazione è di 25 anni», prosegue. «Vogliamo valorizzare il paese perché abbiamo paura che vada a morire. Da piccoli vedevamo tante cose che ora non ci sono più».
L’evento richiama fino a 3.000 persone, con punte di 5.000 negli anni d’oro, con i concerti in piazza di artisti del calibro di Umberto Tozzi e i Nomadi. «Adesso ripartiamo dal basso, con l’obiettivo di consolidare il nome». Anche attraverso alimenti a km zero, forniti dagli allevatori della Nurra: «Siamo molto scrupolosi. Dobbiamo essere sicuri di come vengono allevati e nutriti». E se l’attrazione sarà, com’è ovvio, il maialetto, l’organizzazione assicura anche stand per i vegetariani. «Saremo una sessantina di base a fare in modo che vada tutto bene. Ci stiamo preparando da marzo».
La sagra vuole essere uno stimolo di crescita per la borgata. «Palmadula è ferma: nessuno vuole investire», sottolinea Angheleddu. «Sarebbe bello che si rimanesse qui senza cercare sempre alternative altrove». La popolazione è in prevalenza composta da pensionati, poi da coloro che lavorano in smart-working e dalle nuove generazioni, che possono contare su elementari e scuole medie, che però vanno ad assottigliarsi. «Adesso puntiamo sul diventare una Pro Loco», conclude Giada. Cercando di offrire una continuità di iniziative che non si fermi solo al periodo estivo e che incentivi la rinascita della borgata.