Cacciavano di frodo, lepri, cinghiali, conigli e persino animali protetti, come i rapaci notturni, sparati direttamente dalla macchina per essere destinati all'impagliatura.

Nei giorni scorsi gli uomini della questura di Sassari hanno notificato gli avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di cinque persone, dai ventiquattro ai sessanta anni di età, tutti sassaresi e con precedenti penali.

L'attività investigativa ha consentito di accertare che gli indagati, con ruoli diversi, erano dediti alla pratica del bracconaggio. Abbattevano selvaggina per poi rivenderla senza controlli sanitari.

Ma i pallettoni hanno raggiunto anche specie protette. Il pubblico ministero che ha coordinato le indagini, Carlo Scalas, ha contestato ad alcuni degli indagati pure il reato di porto illegale di armi da fuoco. L'attività di bracconaggio interessava le campagne alla periferia di Sassari, ma il gruppo di spingeva anche fino alla Gallura.
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