Una buona notizia per la Sanità di Sassari: arriverà entro l’anno un nuovo macchinario per la radioterapia.

La notizia è trapelata nel corso di aggiornamento che si è svolto presso l’hotel Grazia Deledda intitolato: "Radioterapia, sicurezza, diagnostica e terapeutica".

Quarto corso di aggiornamento del 2023, organizzato dall’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Sassari, che ha posto l’accento sul pericolo dell’esposizione a radiazioni ionizzanti per i pazienti e per gli operatori medici.  Ad aprire i lavori il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Sassari Nicola Addis, che ha ricordato «l’obbligo di inserire tra i crediti formativi quelli dei corsi che hanno come tema la radioterapia».

E di leggi si è parlato nel corso della mattinata di aggiornamento, in quanto il decreto legislativo 101 del 2020 prevede una serie di norme comportamentali per gli operatori sanitari con l’obiettivo di ottimizzare le esposizioni mediche, evitando quelle non necessarie.

Luca Simbula nella sua relazione ha affermato infatti «che la legge prevede l’arresto, fino a 3 mesi di reclusione, per esami che prevedano esposizioni non giustificate, o nei casi meno gravi, un’ammenda».

È quindi seguito l’intervento di Paola Crivelli, incentrato sulle attività radiologiche complementari in odontoiatria, che ha suggerito «un utilizzo limitato delle immagini in diretta sul paziente, preferendo, invece un’attività diagnostica su immagini registrate». Aldo Pischedda ha riferito sull’attività interventistica in cardiologia, evidenziando «che per il dosaggio occorre tenere conto della massa corporea del paziente, del sesso e della risoluzione delle immagini nei casi più complessi».

Auspicando inoltre «l’allontanamento dalla sala operatoria dei soggetti non indispensabili al momento delle radiazioni o comunque la maggiore distanza possibile dalla fonte e quindi dal paziente. Con un corretto utilizzo dei dispositivi di protezione».
«L’introduzione della nuova legge - ha riferito Piergiorgio Marini - comporta maggiori oneri per gli operatori, che sono obbligati a documentare le dosi irradiate ai pazienti». Dalila di Mario ha illustrato «l’importanza di ridurre nelle terapie l’esposizione dei tessuti sani alle dosi ionizzanti, per limitare le tossicità del trattamento radiante».
«La normativa del 2020 obbliga operatori sanitari a un lavoro sinergico - ha detto Franco Pinna nella sua relazione -. Importante quindi un lavoro di squadra tra le varie strutture e specializzazioni in tutti i campi medici».

La buona notizia sull’arrivo di un macchinario di nuova generazione per la radioterapia nell’Aou di Sassari è stata invece annunciata da Angela Poggiu, specialista di fisica medica, che ha riferito «come la tecnologia radioterapica più avanzata possa ridurre le dosi impartite, col risultato di ottenere ambienti più sicuri per tutti. La sicurezza si estende anche al di fuori degli ambienti ospedalieri». Infatti Angela Spanu nel suo intervento ha evidenziato «che i pazienti trattati restano radioattivi per tempi variabili, ma durante i quali devono assumere particolari precauzioni nei confronti di minori e donne in gravidanza».

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