A Sassari non c'è fretta di tornare in zona gialla o addirittura bianca. Perlomeno per quanto riguarda l'amministrazione comunale. Una determinazione dirigenziale stabilisce che “le sedute del Consiglio comunale e le riunioni degli organismi interni, quali le commissioni e le conferenze dei capi gruppo, debbano continuare a tenersi da remoto e non in presenza fino al 31 luglio 2021”.

Una determinazione che nasce dal decreto legge del Consiglio dei Ministri del 21 aprile che proroga lo stato di emergenza sino al 31 luglio.

Il consigliere comunale del Psd'Az Mariolino Andria è sconcertato: “Lo ritengo un provvedimento abnorme, anche perché il prolungamento dello stato di emergenza è un fatto tecnico, non capisco come si possa ipotizzare ai primi di maggio che la situazione resterà così sino al 31 luglio. Tanto più che gli spazi ci sono. Ad esempio nelle commissioni siamo in 12, massimo 15 e l'aula del Consiglio Comunale di Palazzo Ducale ci consente di poterci riunire in tutta sicurezza mantenendo anche le distanze. Prima della seconda ondata, per fare un altro esempio, ci eravamo riuniti nella sala grande del Comando dei Vigili Urbani”.

Anche qualche altro consigliere comunale ha mal digerito il provvedimento. Da circa sette mesi il Consiglio Comunale e le commissioni si riuniscono solo in remoto. Con le stesse problematiche di chi fa la Didattica a distanza: connessione non sempre ottimale, problemi di video o audio, ma soprattutto la mancanza di quel confronto diretto che serve per poter lavorare al meglio.

Il consigliere Mariolino Andria aggiunge: “Oltretutto questa determinazione dirigenziale è stata presa senza interpellare noi consiglieri”.

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