L'allarme, lanciato già un anno fa, sembra concretizzarsi. Il museo nazionale Sanna, chiuso anche nei periodi di punta, Pasqua e Pasquetta, sembra destinato all'oblio. Alessio Paganini di Italia Attiva grida allo scandalo: «Stiamo umiliando un pezzo di storia della città».

CITTÀ TURISTICA Secondo il coordinatore cittadino di Italia Attiva Sardegna ci sono tutti i presupposti per gridare allo scandalo.

«Se lo scorso anno avevamo denunciato il totale stato di abbandono del giardino e dell'intera struttura museale - racconta Paganini - da allora lo cose non sono cambiate. L'area del parco soggetta a lavori di bonifica, interdetta alla visione dall'esterno, è rimasta tale e quale, mentre la parte ancora visibile, ha le sembianze di un campo abbandonato. All'interno, il 50 per cento dell'area espositiva è interessato da lavori di manutenzione».

STATO DI AGITAZIONE La condizione di degrado sbiadisce di fronte allo stato di agitazione dei lavoratori che, «con dedizione e amore - si legge nella nota - si sono impegnati a garantire l'apertura al pubblico, pur non avendo percepito a tutt'oggi le indennità relative all'anno 2016 e i primi mesi dell'anno 2017.

Tutte le sigle sindacali sono in agitazione e tutte hanno provato a trovare un accordo con la dirigenza mettendo in campo assemblee, stati di agitazione dei dipendenti dell'intero polo museale della Sardegna, articoli sulla stampa. Il tutto mirato ad un tavolo di confronto per poter concordare, nonostante i numeri di sotto organico del personale, l'apertura del Museo Sanna, dell'Antiquarium Turritano e di Caprera.

LE ACCUSE «La risposta della dirigenza è stata invece di totale chiusura - spiega il coordinatore di Italia Attiva - imponendo lo spostamento di parte del personale per l'apertura della Pinacoteca Mus'a a completo discapito del Sanna che, a fronte di questa decisione resterà chiuso nelle giornate di Pasqua e Pasquetta, che negli anni precedenti si sono rivelate giornate più interessate dalla presenza di pubblico. A pensar male sembrerebbe un disegno mirato per far chiudere la struttura di via Roma».

CONSEGUENZE Dal Comune rigettano ogni responsabilità. Il museo Sanna, ricordano, non appartiene al Comune: «Noi non abbiamo competenze, se non a livello di dialogo e di sollecitazione del Ministero. Abbiamo anche noi la nostra rete museale, che però apre dal martedì alla domenica, esclusi i festivi. E questo perchè non abbiamo risorse. Nel resto d'Italia, a questa mancanza, hanno ovviato con la tassa di soggiorno. Ma qua non ne vogliamo sentire».

Patrizia Canu

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