Un Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche per garantire il diritto di accessibilità a tutti cittadini, un progetto avviato dall’amministrazione comunale di Porto Torres e affidato al professionista Gavino Cau per una somma di circa 20mila euro.

Il Piano, ancora in corso di realizzazione, è stato illustrato alla commissione congiunta all'Urbanistica e alla Viabilità, presieduta dai consiglieri Gavino Sanna e Gavino Ruiu, affinchè si possano apportare ulteriori modifiche e integrazioni prima di essere approvato dal consiglio comunale. L’intervento individua quattro macro aree concentrate nella zona del centro storico, ma che allarga i suoi confini fino ad arrivare nella parte alta di via Petronia, all’altezza del campo Occone, e fino alla Casa delle Associazioni. Particolarmente interessate sono il corso Vittorio Emanuele, via Roma, via Libio e le strade interne che presentano maggiori criticità. Si interviene per adeguare i dislivelli superiori ai 2,5 centimetri tra strada e marciapiedi, il riposizionamento dei pluviali, la rimozione dei dislivelli con inserimento di grata in gligliati keller, allargamento di marciapiedi, eliminazione tubi gas e le scale di ingresso presso le abitazioni private.

«Per l’attuazione del Piano una volta approvato, serviranno risorse pari a 500mila euro per sistemare le vie prioritarie prevalentemente nel centro storico, - spiega Mario Cappai, dirigente dell’Area Urbanistica – anche se il progetto si estende fuori dai confini del centro. Il progetto ci permette di conoscere i costi unitari e le norme di attuazione che si applicheranno in tutta la città, così da conoscere tutti gli accorgimenti da fare in tutto il territorio comunale. Sul centro storico abbiamo contezza degli interventi che si dovranno effettuare in particolare nella via principale e su via Roma, passata nella priorità alta».

Gli interventi si suddividono in due parti: intervento pubblico su strade ed edifici e intervento di edilizia privata, quest’ultimo a carico dei cittadini che dovranno provvedere ad eliminare eventuali gradini od ostacoli che impediscono il passaggio ai disabili.

«Alcune soluzioni proposte dall’ufficio tecnico – aggiunge Cappai - per le stradine di appena sei metri circa di larghezza, sono la eliminazione dei marciapiedi che rappresentano essi stessi delle barriere architettoniche, quindi la delimitazione della carreggiata con spazi per i pedoni tutto in un unico livello, oppure soluzioni intermedie come il marciapiede o l’attraversamento pedonale da una parte e strada dall’altra, anche per recuperare dei posti parcheggio. In alcune zone centrali si potrebbe pensare ad una Ztl, un aspetto su cui ci stanno lavorando i professionisti incaricati che prospeteranno almeno 3 o 4 soluzioni diverse che valuteremo».

«Si tratta di un traguardo importante, - aggiunge Giansimona Tortu, assessora all’Urbanistica - un argomento presentato in aula dal consigliere Sebastiano Sassu e approvato all’unanimità, quindi inserito nella programmazione di questa amminustrazione». 

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