Trentadue rifugiati che provengono da Afghanistan, Siria, Magreb e Africa Subsahariana hanno trovato accoglienza nella città di Porto Torres.

Gli ospiti sono coinvolti in attività lavorative, sociali, sportive e di cittadinanza attiva mentre i minori frequentano le scuole cittadine.

Ieri, in occasione della Giornata del rifugiato, sono stati i protagonisti di una serie di eventi celebrati nel Parco di San Gavino.

Il pomeriggio del 20 giugno il giardino ha ospitato diversi appuntamenti promossi dal Comune di Porto Torres insieme ad Arci Mediterraneo che gestisce il Progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione), sotto l’egida del Servizio Centrale del Ministero dell’Interno: la presentazione del libro “Sconfinate frontiere", un laboratorio interculturale di giochi per bambini, esposizione di opere d'arte realizzate per l'occasione, una cena multietnica e un concerto di musiche del mondo.

La locandina della manifestazione riassumeva il messaggio dell'iniziativa mostrando un grande cuore intorno al porto, per definizione luogo di ingresso e accoglienza. E il "cuore" della manifestazione è stato rappresentato proprio dal lavoro svolto dal Progetto Sai, che si conferma un'eccellenza nell'ambito del sistema di "seconda accoglienza" con le sue attività: corsi di lingua e formazione, supporto legale e consulenza, orientamento e supporto socio-culturale, orientamento e inserimento lavorativo, supporto psico-sociale e Attività di sensibilizzazione e promozione della diversità.

La Giornata del Rifugiato è stata così l'occasione per fare il punto sulle politiche di accoglienza a Porto Torres e riflettere sulla necessità di creare ulteriori occasioni di incontro e condivisione con la cittadinanza.

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