«Cri sempre con noi…», la scritta all’ingresso della chiesa. Un rombo di motori sparato al massimo e le lacrime sui volti degli amici motociclisti è l’omaggio commosso all’ingresso e all’uscita del feretro dalla basilica di San Gavino.

L’ultimo saluto a Cristian Piras è straziante. Il giovane di Porto Torres ha perso la vita, lunedì scorso, in un terribile incidente nel giorno della vigilia del suo ventesimo compleanno. Sulla bara un casco nero e tanti fiori bianchi. «L’amore, quello stesso sentimento che Cristian ha donato agli altri, è l’unico vero valore della vita che neppure la morte può cancellare. E se è difficile per noi e per i genitori accettare la scomparsa di un giovane a soli 20 anni, c’è una connessione più grande tra cielo e terra che si percepisce con gli occhi, una connessione che neppure la morte può annullare». Una lunga omelia e tanta emozione nelle parole di don Diego Pinna, il parroco che ha officiato la messa, concelebrata da don Michele Murgia, per l’addio a Cristian Piras.

Nella chiesa una folla di amici e parenti, il dolore di mamma Cinzia e babbo Roberto, ma soprattutto tanti giovani, a testimoniare l’amore per il ragazzo ricordato per la sua generosità verso gli altri, l’impegno e la passione per il lavoro.

Ha perso la sua giovane vita in uno scontro frontale sulla strada dei Due Mari, mentre sulla provinciale 42 a bordo di una Punto nera, rientrava a Porto Torres al termine di una giornata di lavoro in un noto hotel di Alghero. Alle 18 il terribile frontale contro una 500L guidata da Gavino Deligios, 45 anni di Alghero. Un destino crudele per un giovane che amava i motori, aveva militato nelle giovanili della Turritana e dedicava il suo tempo libero a collaborare presso l’associazione di volontariato La Sorgente, che offre assistenza alle persone con disabilità.

«Dentro i pensieri scritti dagli amici in un luogo di morte c’è quella parola “sempre” che permette alla vita di non finire - prosegue nella sua omelia, don Pinna  - e ci ricorda che c’è un forte legame con chi nella vita ha seminato l’amore. Come ha fatto Cristian. Un amore sperimentato nella vita che non si cancella, perché è l’unica cosa che conta nella nostra esistenza, così come il tempo dedicato agli altri e quanto abbiamo allargato il cuore per amore verso le persone».

Le note di “Deus Ti salvet Maria” e di “Non potho reposare”, intonate dalla cantante Silvia Sanna, hanno scandito il momento in cui la bara ha lasciato la chiesa. Il lancio in volo dei palloncini bianchi e il rumore dei motori delle moto hanno accompagnato Cristian nel suo ultimo viaggio. 

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