Il sospetto che le commissioni consiliari senza la rappresentanza della minoranza fossero illegittime era emerso più volte in consiglio comunale.

La risposta era pervenuta circa un mese al consigliere dell'opposizione Claudio Piras che aveva chiesto all'assessorato agli Enti locali della Regione Sardegna il parere sulla legittimità della nomina dei presidenti e vicepresidenti delle commissioni consiliari del comune di Porto Torres, a seguito delle dimissioni di tutti i consiglieri di minoranza avvenute sei mesi fa.

Un parere che aveva sciolto il dubbio di legittimità confermando che "le forze politiche presenti in consiglio devono essere il più possibile rispecchiate anche nelle commissioni, in modo che in ciascuna di esse sia riprodotto il loro peso numerico e di voto".

Risposta che non aveva scalfito la decisione della maggioranza pentastellata che aveva continuato a convocare le commissioni consiliari dove si affrontano le questioni politiche e amministrative dell'ente. Una procedura che ha costretto la minoranza a chiedere all'unanimità l'intervento ulteriore del Prefetto di Sassari Giuseppe Marano "per un comportamento irriguardoso, illegittimo, arbitrario e insubordinato da parte di sindaco e presidente del consiglio, nei confronti dei consiglieri, dei nostri elettori e delle istituzioni".

Nella lettera indirizzata anche al direttore degli Enti locali, Cristina Malavasi e all'assessore regionale competente Cristiano Erriu si denunciano i comportamenti di inosservanza del Testo unico degli enti locali, dello Statuto comunale, del Regolamento per il funzionamento del consiglio comunale e del parere dell'assessorato agli Enti Locali Regione Sardegna in merito alla illegittimità delle commissioni consiliari come attualmente costituite ed operanti, presso il Comune di Porto Torres.

"Pertanto abbiamo chiesto sia in consiglio che in conferenza capi gruppo, l'azzeramento delle commissioni consiliari - spiega Claudio Piras - e il ripristino delle stesse come da parere del consiglio di Stato, garantendo così l'equilibrio democratico tramite la partecipazione in ciascuna commissione di almeno un rappresentante per gruppo politico".

La minoranza sostiene che dal 24 di agosto, data in cui si è dimesso l'ultimo consigliere dell'opposizione "le commissioni si siano tenute in maniera 'abusiva', e nutriamo forti dubbi anche sulla legittimità degli indirizzi politici che le stesse hanno promosso, per non parlare del possibile danno erariale perpetrato in questi mesi per il continuo introito dei gettoni di presenza da parte dei commissari".
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