Porto Torres perde 900 abitanti in 4 anni, più morti che nascite: ecco il Piano Abitare
Dal 2015 al 2023, la popolazione è diminuita di circa 1.200 abitanti, passando da 22.313 a 21.041 residentiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Negli ultimi dieci anni Porto Torres ha vissuto una significativa contrazione demografica.
Dal 2015 al 2023, la popolazione è diminuita di circa 1.200 abitanti, passando da 22.313 a 21.041 residenti. Nel 2024, il numero di residenti è ulteriormente sceso a 20.824. Negli ultimi quattro anni 2020-2024, la riduzione è di circa 900 abitanti (nel 2020 si registravano 21.688 residenti). Segnali di spopolamento legato anche al risultato di un saldo naturale negativo, con un numero di decessi costantemente superiore alle nascite, e di un flusso migratorio in uscita, soprattutto tra i giovani in cerca di opportunità altrove. Nel 2024, si è registrato un numero di decessi pari a 223 contro 85 nuovi nati, con 138 decessi in eccesso rispetto alle nascite.
«Purtroppo la nostra città rispecchia il trend generale di decremento demografico incorso in Italia, in generale, e in Sardegna in particolare», spiega il presidente della commissione Urbanistica, gavino Sanna. «Questa amministrazione ha sottolineato l'importanza di invertire questa tendenza, proponendo un "Piano per riabitare" che mira a valorizzare le risorse locali e attrarre nuovi residenti. Questo piano è parte integrante del Piano di sviluppo locale (PLS) e si inserisce nella piattaforma regionale "Riabitare la Sardegna"».
È fondamentale che le politiche locali affrontino le cause del declino demografico, promuovendo lo sviluppo economico, la creazione di opportunità per i giovani e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale. «Solo attraverso un impegno congiunto tra istituzioni, cittadini e associazioni sarà possibile invertire la tendenza e garantire un futuro prospero per Porto Torres», sottolinea Gavino Sanna. Diventa quindi di importanza vitale proporre una città attrattiva ai nuovi flussi migratori, sia in ingresso che in uscita. «Oggi più che mai, è urgente riaffermare un principio fondamentale: il diritto alla casa non è un lusso, ma una condizione essenziale per una vita dignitosa. In una città come la nostra, che troppo spesso ha visto i giovani partire per mancanza di prospettive, dobbiamo invertire la rotta, investendo su politiche abitative concrete, inclusive e sostenibili. Una città a misura d’uomo è una città che non abbandona nessuno ai margini, ma che costruisce spazi vivibili, accessibili, con servizi vicini, trasporti efficienti e quartieri dove è bello vivere, crescere, tornare. Dobbiamo rigenerare il nostro patrimonio edilizio, dare nuova vita alle case sfitte, agevolare l’affitto per giovani, famiglie e lavoratori, e al contempo tutelare chi oggi è in difficoltà».
Nell’area ex Fabiani è previsto un piano di edilizia economica popolare diretto a costruire tre palazzine con appartamenti destinati alle giovani copie a prezzi agevolati. «Solo così potremo trattenere e riportare i nostri giovani, offrendo loro non solo un tetto, ma un progetto di futuro. E allo stesso tempo, solo una città viva, curata e accogliente può diventare davvero attrattiva per il turismo, non come meta di passaggio, ma come esperienza autentica, radicata nel tessuto umano e culturale del territorio. Il nostro impegno deve essere quello di costruire insieme una Porto Torres che non sia solo bella da vedere, ma giusta da vivere».