Lo sport paralimpico insegnato dagli adolescenti per smuovere le coscienze adulte, spesso preconcette. A Porto Torres arriva al capolinea il progetto "Agitamus. Quando la scuola e lo sport valorizzano la diversità", che di fatto apre una corsia completamente nuova sul modo di tutelare e migliorare la condizione dei disabili desiderosi di cimentarsi con le discipline sportive.

Immediatamente accolta dal CIP Sardegna, l'idea ha avuto anima e forma grazie all'interrelazione tra Comune di Porto Torres,l'Istituto comprensivo 2 cittadino, e le altre entità coinvolte come il Progetto AlbatroSS: Finp (Federazione italiana nuoto paralimpico), Fipav (Federazione italiana pallavolo), Basket in Carrozzina Gsd Porto Torres e gli atleti non vedenti della Tigers Cagliari.

Ma i veri protagonisti sono gli alunni di due quinte elementari e due terze medie di Porto Torres che lunedì mattina, nella sala Filippo Canu, a partire dalle 9.30 racconteranno la loro esperienza attraverso l'utilizzo di elaborati, manifesti e docufilm.

In pratica si sono gettate le basi per la creazione di una "Carta dei Diritti delle persone con disabilità nello sport", con l'individuazione di otto argomenti da associare al binomio "Sport & Disabilità".

A coordinare il progetto che si è protratto per tre mesi ha provveduto lo psicologo dello sport e psicoterapeuta Manolo Cattari.
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