È tornato nella sua parrocchia, per abbracciare la sua gente in un giorno festa, quella del suo novantesimo compleanno: una festa partecipata da tanti bambini. La comunità di Porto Torres era tutta per don Salvatore Ruiu, il “prete di frontiera”,  semplice e buono, che dopo aver salutato la chiesa dello Spirito Santo nel 2019, questo pomeriggio, sabato 11 gennaio, si è ripresentato per celebrare un traguardo di vita importante, un dono per i tanti parrocchiani che hanno partecipato alla santa messa da lui presieduta. «È una grande emozione quella che provo oggi in modo particolare»,  ha detto nel suo discorso pronunciato dall’altare, «perché tanti di voi sono qui oggi per ricordare il mio compleanno. Mai avrei pensato di vivere fino a 90 anni e di ritornare qui».

In quella chiesa ha servito per oltre mezzo secolo una comunità, nel suo stile sempre umile che lo contraddistingue. Ben 63 anni di sacerdozio, una lunga missione pastorale a contatto con i residenti dei quartieri del Villaggio Satellite e del Villaggio Verde. Qui è ripartita la sua storia, cominciata a Sassari e approdata a Porto Torres, quando il 26 luglio del 1961, all’età di 26 anni fu ordinato sacerdote nella basilica di San Gavino. Poi un anno in seminario come animatore, una fase della sua sua carriera ecclesiastica, proseguita per 6 anni nella cattedrale di San Nicola a Sassari, come vice parroco di monsignor Gino Porcheddu, prima di ritornare con la stessa funzione nel '68 nella basilica di San Gavino. 

«Il seminario è stato difficile, ma ho resistito fino alla mia ordinazione, un momento importante. Fu poi l'allora arcivescovo monsignor Paolo Carta ad istituire la parrocchia dello Spirito Santo nell'aprile del 1974, affidandola proprio a me: don Salvatore Ruiu». Per tutti una parola buona, d'amore e di speranza. Così anche durante la celebrazione della messa per festeggiare i suoi 90 anni, tra i ricordi di una lunga carriera, rievocati con un filo di emozione e nostalgia. La memoria lo ha riportato alle prime olimpiadi di quartiere, i campi di calcio dove giocavano tanti giovani e giovanissimi. «Ho trascorso il periodo più bello proprio qui, a contatto con 130 bambini con cui ho giocato e mi sono divertito».

Don Ruiu ha ringraziato l'attuale parroco della chiesa dello Spirito Santo, don Boniface Da e il parroco moderatore don Andrea Stara, i suoi “angeli custodi”  a cui ha ceduto il passo. «Persone che mi hanno sempre accolto con tanta gioia e calore. Una cosa che ritengo non sia scontata». Ad abbracciarlo anche il sindaco di Porto Torres, Massimo Mulas: «Don Ruiu è come una macchina del tempo, una voce e una musica che ti riporta indietro quando si correva nei campi di calcio e ci si sbucciava le ginocchia, campi che per la prima volta erano regolari, non più in salita o in discesa, con le porte e i giochi di quartiere». L'emozione ha toccato anche il cuore di don Stara: «Grazie don Ruiu per la tua semplicità, per la tua testimonianza di vita gioiosa. Stasera siamo tutti felici di celebrare i tuoi 90, ma il Signore te ne concederà altri 90».   

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