Progetto è la parola d’ordine. Nell’assemblea provinciale del Pd, questa sera a Sassari, nella Sala Candelieri dell’Hotel Grazia Deledda, si tasta il terreno per le possibili alleanze in vista delle consultazioni regionali e comunali. «Diamo il via», dichiara il neoeletto segretario provinciale dei dem Giuseppe Mascia, «alla composizione di una forza politica unitaria che sia alternativa al governo della regione e dell’amministrazione comunale».

Nessun veto, nessun nome, scandisce, «abbiamo una sola discriminante per creare un campo largo: il progetto». In platea nomi di peso del partito democratico, dal deputato Silvio Lai al consigliere regionale Gianfranco Ganau, più gli invitati che hanno risposto all’appello, dai sindacati a Europa Verde, Sinistra Futura, Progressisti e i Cinquestelle. E proprio a loro si rivolge Mascia: «Non dobbiamo essere una sommatoria di forze. Ci vuole cooperazione e non competizione per pensare in modo radicale e fare delle scelte».

Che devono ancora venire mentre, nel frattempo, si concorda sull’attacco alla governance regionale e all’attuale sindaco del capoluogo turritano, Nanni Campus, che avrebbe fatto patire alla città «un isolamento lungo quattro anni». Le priorità d’intervento sono i trasporti, la sanità, i rapporti con lo Stato, nodi su cui tutti concordano.

Inclusi i pentastellati, di cui si registra la presenza di Desirè Manca ma non dei colleghi presenti nella giunta civica sassarese. «Non parlate di matrimoni tra 5S e Pd», sottolinea lei «ma di programmi e azioni comuni». Con altri partiti necessariamente perché, come sintetizza Pasquale Lubinu di Sinistra Futura, «queste due forze da sole non possono vincere». E sulla possibilità che Manca si candidi a governatrice o sindaco di Sassari lei stessa commenta così: «Non ne so nulla, l’ho appreso da voi della stampa. A noi interessano solo i progetti per la ripartenza della Sardegna».

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