Sempre più drammatica la situazione della mancanza di medici di base in Sardegna. Anche Nule, centro del Goceano di 1350 abitanti, da giorni risulta totalmente scoperto da questo essenziale servizio. La vicina Benetutti parzialmente.

In tutto sono 1148 i mutuati privi di assistenza. I due terzi risiedono a Nule, la rimanenza a Benetutti (1800 abitanti), ma in quest'ultima cittadina gli altri residenti hanno un altro medico, anche se per i tanti scoperti il disagio ovviamente resta.

Il sindaco di Benetutti Enzo Cosseddu aveva minacciato nei giorni scorsi di far scendere i cittadini in piazza. Giuseppe Mellino, primo cittadino di Nule, in sinergia col collega, ha cercato in questi giorni di trovare disperatamente una soluzione, sollecitando autorità politiche e sanitarie. La soluzione ancora non è arrivata, medici non se ne sono trovati.

"Una situazione drammatica a cui bisogna porre assolutamente rimedio", afferma Giuseppe Mellino, al termine di una giornata estenuante di trattative e riunioni per risolvere il problema.

Si apre però uno spiraglio. "Nei prossimi giorni, non azzardo una data precisa - spiega Mellino - dovrebbe essere garantito un servizio di guardia medica diurno. Gli incaricati potranno rilasciare ricette e certificati. Ovviamente si tratterebbe di una soluzione provvisoria, in attesa, si spera di quella definitiva".

Il problema della mancanza dei medici nell'isola è seguito anche a Roma dai senatori sardi. Il neo senatore Carlo Doria, tra l'altro affermato ortopedico, sta lavorando in primis per un provvedimento legislativo tampone, della durata di alcuni anni, sull'abolizione del numero chiuso di accesso alle facoltà sarde di Medicina.

"La Sardegna sta pagando un prezzo altissimo a questa legge. Nule purtroppo è solo uno degli ultimi esempi a pagarne lo scotto.- spiega il senatore del gruppo Lega-Psd'az - Assieme ai colleghi sardi stiamo chiarendo alcuni aspetti costituzionali per sollevare il numero di accessi alle nostre facoltà di Medicina. Dopo di che andremo avanti e lo faremo celermente. Questa situazione non è più tollerabile".
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