Morti per Covid all'ospedale di Sassari: chiesto il processo per tre dirigenti
La Procura di Sassari ha sollecitato il rinvio a giudizio dei manager, nell'ambito dell'inchiesta sui contagi del marzo 2020. Sotto accusa anche l'ex commissario Ats Giorgio SteriPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il procuratore di Sassari Gianni Caria ha chiesto il rinvio a giudizio di tre dirigenti della Sanità, per gli 11 decessi e i numerosi contagi da coronavirus verificatisi nel reparto di Cardiologia del Santissima Annunziata nel marzo 2020.
Si tratta di Fiorenzo Delogu, all'epoca coordinatore dell'Unità di crisi locale dell'Area socio sanitaria di Sassari e direttore dell'Ufficio di Igiene e sanità pubblica di Sassari; di Bruno Contu, direttore sanitario dell'Aou di Sassari, e di Giorgio Steri, ex commissario straordinario dell'Ats Sardegna.
E' stata invece chiesta l'archiviazione per le altre tre persone iscritte nel registro degli indagati all'inizio dell'inchiesta: Antonio Solinas, direttore della struttura complessa Affari generali dell'Aou, Teresa Ivana Falco, direttrice del servizio Acquisizione beni e servizi dell'Aou e Nicolò Orrù, all'epoca direttore generale dell'Aou sassarese.
Per questi ultimi tre, spiega la Procura, in seguito alle indagini condotte dai carabinieri del Nas di Sassari in collaborazione con lo Spresal, è risultato che non abbiano commesso alcun reato, in quanto non avevano ricevuto nessuna delega dal dg dell'Aou riguardo all'osservanza delle regole anti-contagio da rispettare nella struttura ospedaliera.
La Procura di Sassari ha chiesto inoltre l'archiviazione di un'altra inchiesta che riguarda sempre la prima ondata della
pandemia da covid19 e che puntava i fari sul reparto di Nefrologia del Santissima Annunziata, dove era scoppiato uno dei
tanti focolai del virus.
In questo caso il pm ha ritenuto che, "pur in assenza di specifici interventi da parte della direzione sanitaria per
contenere il rischio biologico Sars Cov 2, la carenza di interventi è risultata comunque compensata dall'adozione nella struttura di un apposito protocollo, avvenuta il 5 marzo 2020, quindi antecedente ai primi casi di positività".
(Unioneonline/l.f.)