La storia di una famiglia sassarese colpita duramente dal Covid-19: la sta ricostruendo il pubblico ministero Paolo Piras, che ha acquisito le cartelle cliniche e altri documenti ritenuti rilevanti per le indagini. La famiglia è quella del chirurgo e docente universitario Marco Spissu, ucciso dal Covid lo scorso 15 aprile. La Procura di Sassari sta mettendo insieme le informazioni necessarie per far luce su una serie di circostanze, avvenute dalla fine di febbraio sino al decesso dello specialista. Spissu, stando alle indagini, i primi giorni di marzo operò un paziente, risultato positivo al Covid dopo l'intervento chirurgico, avvenuto in uno dei reparti del Policlinico sassarese. Ma la Procura si occupa anche della moglie del chirurgo, contagiata dal virus e, fortunatamente, guarita dopo una lunga degenza nel reparto di Pneumologia dell'ospedale di Sassari. Le indagini, stando a indiscrezioni, puntano a fare luce su tutti i passaggi della vicenda della famiglia Spissu, partendo da cartelle cliniche e testimonianze.

L'intervento chirurgico

Il pubblico ministero Paolo Piras è il sostituto che si occupa delle indagini sulla pandemia Covid-19 e sui focolai nelle strutture ospedaliere e nelle case di riposo di Sassari. I dati pubblicati di recente dall'Istat hanno confermato la tesi del magistrato. In Sardegna, Sassari fa storia a sé con numeri (di contagi e decessi) che l'avvicinano ad alcune delle città della Penisola più colpite dal Coronavirus. Le indagini, a quanto pare, riguardano circa ottanta decessi e ipotizzano i reati di epidemia colposa e omicidio colposo. Il caso di Marco Spissu è uno dei più gravi, perché oltre al decesso del chirurgo, si parla anche del contagio della moglie (rimasta a lungo in ospedale) e di un collega, che ha superato la malattia senza particolari problemi. L'episodio sul quale si sta concentrando l'attenzione della polizia giudiziaria, è l'intervento chirurgico effettuato da Spissu (72 anni, docente di Patologia chirurgica) all'interno del Policlinico sassarese. Lo specialista collaborava con la struttura ospedaliera privata dal 1994 ed era molto stimato dai colleghi e dai pazienti. Ai primi di marzo ha eseguito un'operazione, per lui di routine, che probabilmente gli è costata la vita. A distanza di settimane dai fatti, è chiaro che il decesso di Spissu è stato classificato come una "morte bianca", un incidente sul lavoro.

Sorveglianza sanitaria

Il pm ha delegato per le indagini anche gli ispettori del Lavoro della Assl di Sassari (Spresal). Uno dei temi dell'inchiesta sembra essere la protezione di Spissu (anche considerando la sua età) rispetto ai rischi di contagio.

I familiari del chirurgo al momento non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, ma avrebbero iniziato ad acquisire documenti per una valutazione legale di quanto accaduto.

Andrea Busia

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