L'episodio recente di Sassari, che ha visto l'occupazione di una casa popolare (in via Angioy) non è altro che la punta di un icerberg di ciò che accade numerose volte in tutte le parti d'Italia, in alloggi che riguardano l'edilizia residenziale pubblica: abusivismo, passaggi di proprietà illeciti, decadenza dei requisiti.

Spesso a farne le spese, in una legislazione abbastanza complessa, sono quelli che invece avrebbero il titolo a risiedervi.

Una denuncia parte da Porto Torres. Fabio Baldino, 42 anni, commesso part time in un supermercato, assieme al suo nucleo familiare, è al 53° posto in graduatoria di 49 alloggi popolari già assegnati.

Quindi, sino all'atto della scadenza della stessa, visto che un altro alloggio è stato già affidato, è al terzo posto degli aventi diritto a un appartamento di edilizia residenziale pubblica, qualora se ne liberasse qualcuno, come in caso di decesso, rinuncia o altro.

"Questa è solo teoria - commenta amaramente l'interessato -. Nella pratica mi giungono notizie di varie occupazioni abusive di appartamenti popolari nel quartiere Villaggio Verde di Porto Torres. Non ho nulla contro questi signori, che magari ne hanno anche bisogno, ma gli enti preposti hanno il dovere di controllare, per il ripristino della legalità e della legge. La graduatoria - continua - deve essere rispettata, altrimenti viviamo in un Paese senza regole e diritti".

Sua moglie Manuela Muggianu, 38 anni, casalinga e disoccupata, aggiunge: "Abbiamo tre figli e non viviamo certo nell'oro. Da buoni cittadini abbiamo accettato la graduatoria e se si liberassero degli appartamenti spetterebbero a noi. Le occupazioni invece sono sotto gli occhi di tutti, alcune sono state denunciate anche su Facebook. Verificare gli abusi, i titoli e i requisiti non costerebbe nulla, anche per la trasparenza. Ma c'è di più - conclude la casalinga - se tra qualche mese, come parrebbe, ricominciasse una nuova stipula di domande di case popolari,dovremno ricominciare tutto daccapo e nel caso aspettare ancora per qualche anno".

Sull'edilizia residenziale pubblica le regioni hanno un'ampia autonomia.

Ogni occupazione è chiaramente illegale, ma ad esempio in caso di decesso dell'assegnatario, i parenti più vicini hanno diritto a mantenere l'appartamento se conviventi abituali e se in possesso dei requisiti stabiliti inoltre per legge.
© Riproduzione riservata