«Oggi Primo maggio è la festa dei Lavoratori, ma in realtà c'è poco da festeggiare: troppi disoccupati e pochi diritti. Anche nel Sassarese».

Parole di Sandro Marcellino, 58 anni  di Sassari, segretario confederale della Cisl (responsabile settore industria, precari e sicurezza del lavoro). Una passione quella del sindacato nata quando incantava i campi di calcio di tutta Italia (Entella, Barletta in serie B, Novara, Viterbese e Virescit tra le altre). Rappresentava infatti i calciatori del sud Italia. Ma nel frattempo deliziava le platee con giocate memorabili e sopraffine, degne del suo grande talento di trequartista, coltivato nelle giovanili con la Fulgor di Sassari e iniziato a esprimersi a grandi livelli nel Sorso di Amarildo.

Una pubalgia diventata cronica ha frenato una carriera che avrebbe potuto essere ancor più sfolgorante. Appese le scarpe al chiodo nel 1988 il lavoro alla Sisa, settore commercio. Quindi delegato sindacale. Dal 2006 dirigente, sempre nella Cisl.

«Un'attività che mi coinvolge totalmente - spiega Sandro Marcellino -. Il calcio ovviamente lo seguo sempre, di tutte le categorie».

Sandro Marcellino nei giorni scorsi è stato tra i protagonisti della mobilitazione del nord ovest della Sardegna di Pattada.

«Occorreva una scossa al territorio - precisa -. Direi che è perfettamente riuscita. Sindacato unito, lavoratori e Amministratori che remano in un'unica direzione. La crisi è evidente, la pandemia l'ha aggravata. Ma se sapremo costruire progetti e utilizzare le risorse questo territorio ha grandi potenzialità: industriali, commerciali e turistiche».

Non gioca più a pallone Sandro Marcellino, ma è sempre un uomo squadra. Anche come sindacalista e difensore dei lavoratori.
 

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