Dalle anziane di Orgosolo agli attivisti di Selargius, una marea colorata tra bandiere colorate e slogan appuntati sugli striscioni è accorsa ieri a Codrongianos, da tutta l'Isola e non solo, per dire “basta” all’assalto selvaggio delle rinnovabili.

Sul palco artisti, musicisti, rappresentanti del mondo delle associazioni e delle istituzioni, tanti sardi senza distinzione di bandiera, e non c'è stato intervento che non abbia richiamato alla bellezza della Sardegna sullo sfondo della basilica di Saccargia, gioiello rilucente del Romanico-Pisano messo in pericolo dalla furia dei signori del vento.

«Neppure Pratobello, battaglia che vincemmo pacificamente, aveva nei suoi tratti la pericolosità portata con queste pale», ha ricordato Francesca Succu, 85 anni, orgolese. «Lasciatevelo dire da chi a Pratobello c'era: vinceremo anche ora».

Quindi, tra una canzone e l'altra, il monito di Luigi Pisci, responsabile dei comitati contro l'eolico: «Si faccia in modo, dalle istituzioni a tutti noi, che la rabbia non prenda il sopravvento sulla democrazia. Qui ci stanno rubando la terra: state attenti a non trasformare Saccargia ed eventi come questo in un enorme problema di ordine pubblico. Ci sarà un prima e un dopo questa grande manifestazione. Vogliamo la norma urbanistica per vietare questo scempio nella nostra Sardegna».

Nel mirino anche la “debolezza” del provvedimento della Regione, con un appello: faccia valere l’autonomia in materia di energia.

Ulteriori dettagli e approfondimenti negli articoli di Lorenzo Piras ed Emanuele Floris nel quotidiano in edicola e nell’edizione digitale

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