Accogliendo le richieste del pm della Dda di Cagliari, Danilo Tronci, la Corte d'Assise di Sassari ha condannato a 8 anni di reclusione l'impresario siriano Anwar Daadooue, a 5 anni e sei mesi i connazionali Mustafa Chadad e Haj Osman Abdulkarim, mentre è stato assolto Ait Wahmane Lahoucine, di origine marocchina, tutti residenti a Olbia.

Questa la sentenza al processo sui presunti finanziamenti raccolti nel nord Sardegna e trasferiti poi nelle casse dell'organizzazione Al Nusra, secondo la pubblica accusa affiliata all'Isis.

La pena più alta per Daadoue - tutt'ora latitante dopo essere evaso dal carcere in Danimarca - considerato il coordinatore della rete gallurese di finanziamento della formazione terroristica.

I soldi che partivano da Olbia, questa la tesi accolta dai giudici, finivano anche in una sorta di ufficio di rappresentanza aperto nella città siriana di Raqqa, sino all'ottobre del 2017, capitale del Califfato nero.

Le indagini, condotte dalla Digos di Sassari, nel 2018 portarono all'arresto dei tre siriani e dell'impresario marocchino assolto.

I difensori dei tre imputati condannati, che si sono detti "sconcertati per la sentenza", hanno già annunciato ricorso in appello. 

(Unioneonline/v.l.)

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