Il tribunale di Cagliari condanna l’amministrazione provinciale di Sassari a pagare oltre 645mila euro per il fallimento della Demos, la società di promozione e sviluppo fallita nel 2012.

La sentenza, depositata nei giorni scorsi, mette un punto fermo alla vicenda della partecipata all’88% dalla Provincia e da altri comuni con quote minori.

Fondata nel 1998, divenuta in house nel 2006, aveva subito una progressiva erosione del capitale fino alla liquidazione del 2011 e al citato fallimento.

Per il tribunale cagliaritano, l’unico competente a livello regionale per il settore imprese, e il suo collegio presieduto dal giudice Ignazio Tamponi, a latere Stefano Greco e Nicola Caschili, la responsabilità è della provincia.

A promuovere l’azione di responsabilità contro l’ente pubblico il curatore fallimentare Gianfranco Sotgiu e l’avvocato Liliana Pintus che hanno ravvisato alcune condotte illecite, a loro parere causa della crisi. Tra queste la mancata istituzione di un comitato di controllo, le frequenti attività “in promozione”, come studi e ricerche per progetti, da cui spesso non scaturivano corrispettivi di denaro. Insieme a questi motivi anche il progressivo affidamento di incarichi all’altra partecipata, la Multiss, che non avrebbe avuto le competenze per gli affidamenti rispetto alla Demos.

Nella causa era imputata anche Alessandra Giudici, all’epoca dei fatti presidente della Provincia, che i giudici non hanno ritenuto di condannare personalmente, e a cui sono state risarcite le spese legali dalla Demos. 645mila euro invece a favore di quest'ultima da parte della Provincia, e in aggiunta le spese processuali.

© Riproduzione riservata