Quasi fossero dei depositi di rifiuti autorizzati, ora la piaga delle discariche si combatte anche nel centro urbano del comune di Porto Torres. E gli incivili in via Liguria ormai sono recidivi. Agli angoli della strada un cumulo di immondizia che lascia tracce sui marciapiedi e sulla carreggiata, materiale di ogni sorta, elementi di arredo, materassi, mobilia e sacchi enormi di indifferenziata abbandonati per terra da chi il senso civico l’ha buttato via come un rifiuto. Non si è neppure posto il problema di deturpare un’intera area, creando situazioni di degrado che mettono in difficoltà tutti i residenti del quartiere del Villaggio Satellite.

Il fenomeno delle discariche abusive affligge da tempo il rione come tante altre zone del centro e delle periferie. «Quello che sta accadendo in via Liguria è inaccettabile - osserva l’assessore all’Ambiente, Massimiliano Ledda - per l'ennesima volta l'amministrazione comunale deve bonificare una strada dai rifiuti abbandonati disordinatamente da pochi residenti incivili che non rispettano le regole». Ogni volta è un costo straordinario che grava sulle tasche di tutta la cittadinanza. «Si tratta di comportamenti scorretti – aggiunge l’esponente della giunta Mulas  - nei confronti di chi abita in quella via e si comporta correttamente, del personale della Ciclat che da prima dell'alba gira per le città per raccogliere la mondezza di tutti, e di tutta la comunità che deve affrontare spese aggiuntive per ripulire spazi che erano stato già oggetto della raccolta».

L’assessore Ledda proseguirà la sua campagna utilizzando la strategia di tolleranza zero. «Lo faremo con l'uso delle fototrappole e di altri strumenti investigativi - sottolinea Ledda - che hanno già portato all'emissione di verbali, per individuare tutti gli autori di questi veri e propri danni ambientali. L'amministrazione comunale e l'azienda che gestisce il servizio di igiene urbana fanno il possibile per rendere la città più pulita e decorosa ma serve la collaborazione di tutti per fermare le condotte irresponsabili di chi, evidentemente, non ama la città».

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