Porto Torres, disagi al Poliambulatorio: pazienti in fila sotto il sole per scegliere il medico di base
In città scarseggiano i camici bianchi, con l’ultimo bando andato deserto e oltre 1000 persone senza assistenzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Tutti in fila sotto il sole per scegliere il medico di base: scene già viste in questi giorni di caldo davanti ai locali del Poliambulatorio, in località Andriolu, a Porto Torres. Una vera emergenza per la città che conta oltre mille pazienti senza assistenza, con tre medici ormai in congedo e altri sulla via del pensionamento. E la questione di chi infila il camice sta assumendo dimensioni notevoli. Al bando pubblico per otto posti vacanti la risposta è stata pari a zero. Questa mattina in molti hanno tentato di accedere alla lista della dottoressa Francesca Ruiu, il nuovo medico che prenderà in carico un massimo di mille utenti.
Alla paura di restare senza un’assistenza medica si aggiunge il disagio delle code davanti alla struttura sanitaria, con gli utenti costretti ad andare via senza alcuna assegnazione medica per la mancanza di “requisiti”. La Direzione Aziendale della Asl di Sassari nell’assegnazione d’ufficio degli assistiti darà priorità agli anziani e ai soggetti fragili. «Ho settant’anni e una bronchite cronica, - lamenta Anna Corradduzza, una delle utenti in fila, - ma il medico non mi è stato assegnato perché mi dicono che devo avere patologie serie per godere di assistenza medica. Ho bisogno dei medicinali e purtroppo non posso recarmi spesso qui, all’Andriolu».
I cittadini rivolgono un appello accorato all’Asl affinché intervenga tempestivamente per alleviare il disagio arrecato ai tanti turritani. «Sono ritornato a casa senza ottenere alcuna assegnazione medica – spiega Valter Usai, 70 anni – mi dicono che non soffro di gravi patologie e quindi l’appuntamento mi è stato rinviato al 15 settembre, così come il diritto all’assistenza». Le proteste si fanno sentire. «È inconcepibile che uffici così importanti si trovino in una condizione logistica tanto inadeguata», osserva un paziente «non è ammissibile che le persone, soprattutto quelle fragili, possano affollare un piazzale in piena estate senza poter accedere all’interno».