«Il 20 aprile Alfredo sarà morto».

Ne è convinta Angelica Milia, la dottoressa di fiducia che segue le condizioni di salute dell'anarchico Alfredo Cospito, in sciopero della fame da 100 giorni per protestare contro il regime 41 bis al quale è sottoposto nel carcere di Bancali, a Sassari.

Il 20 aprile prossimo è stata fissata l'udienza in Cassazione che affronterà il ricorso presentato dal difensore contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Roma che ha respinto un reclamo contro l'applicazione del carcere duro disposto nei suoi confronti per quattro anni.

«Un'attesa così lunga - ribadisce la dottoressa Milia - non è compatibile con le condizioni fisiche di Alfredo».

«Non mangia da 100 giorni - ricorda - e già questo è un caso unico, ha perso più di 40 chili, e la letteratura medica dice che quando si perde la metà del proprio peso corporeo si verificano danni irreversibili», spiega il medico che domani entrerà di nuovo in carcere per visitare Cospito. «Non può aspettare tanto e non può continuare a stare nel carcere di Sassari. Le sue condizioni di salute richiedono il trasferimento in una struttura che possa garantirgli l'assistenza sanitaria necessaria. La situazione è veramente al limite, potrebbe avere un crollo da un momento all'altro, e a quel punto dovrà essere ricoverato e alimentato forzatamente. Solo che lui ha già lasciato scritto che rifiuta l'alimentazione forzata. E allora cosa succederà?». 

(Unioneonline/D)

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