Tutto confermato per il presunto stupro di gruppo ai danni di una studentessa milanese, accuse meglio definite per la foto che mostra l’amica della presunta vittima con genitali maschili vicino al viso e contestazioni “alleggerite” per Francesco Corsiglia: è la sintesi della riformulazione dell’avviso di concluse indagini sul caso Grillo.

La Procura di Tempio ha riscritto il capo di imputazione, a meno di un mese dagli interrogatori (chiesti dalle difese) dei quattro ragazzi indagati per i fatti del luglio 2019 in Costa Smeralda. Anzi, si può dire che proprio gli interrogatori, insieme al lavoro del perito informatico scelto dai pm, Mauro Sanna, abbiano portato ad una più precisa definizione delle condotte. Per quanto riguarda l’accusa più grave, tutto resta come prima. Ciro Grillo (figlio del fondatore dei 5Stelle, Beppe Grillo) Francesco Corsiglia, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, sono accusati di avere approfittato della condizione della vittima (completamente ubriaca) per abusare sessualmente di lei, ripetutamente. Cambia, invece, la seconda contestazione.

La foto della ragazza

Nella seconda parte del capo d’imputazione si fa riferimento ad una immagine, che ritrae l’amica della ragazza stuprata. La giovane dorme e ha i genitali dei ragazzi vicino al viso. Nella prima versione delle contestazioni (nell’avviso di concluse indagini notificato a novembre) le condotte non venivano specificate.

Ora, anche grazie al lavoro del perito informatico sulle foto estrapolate dalla memoria di un telefonino sequestrato, i pm hanno riformulato le accuse. La foto sarebbe stata scattata da Edoardo Capitta, mentre i ragazzi che si sarebbero avvicinati alla giovane che dormiva (“mentre si scoprivano i genitali”) sarebbero Ciro Grillo e Vittorio Lauria. Corsiglia, invece, non è sulla scena.

I fatti

Ora è possibile tirare le somme delle ultime quattro settimane, durante le quali le presunte vittime, ma anche i quattro indagati (per i quali deve valere la presunzione di innocenza), sono finiti in un infernale tritacarne di illazioni e riferimenti ad atti decontestualizzati dal quadro complessivo delle indagini.

In definitiva, si è meglio precisato il ruolo di ciascuno dei presunti protagonisti del caso. Ma non ci sono indagini nuove, nuove accuse o altri dati che cambino la tesi dei pm di Tempio.

(a. b.)

© Riproduzione riservata