Termina finalmente l'isolamento per Banari, piccolo centro del Meilogu: dopo dodici giorni di lavori incessanti riapre il tratto della 41 bis, dopo il cedimento del ponte sul Rio Banzos che ha isolato il paese.

Una ricostruzione in tempo record, da parte dell’impresa ozierese incaricata dalla Provincia di Sassari, per ricostruire la parte crollata dell’opera d’arte che collega Banari a Siligo. Un lavoro frutto di studi preliminari rapidissimi, che hanno permesso ai tecnici della Provincia e a un’equipe di esperti, di decidere di ricostruire la porzione crollata in cemento armato che potesse, almeno temporaneamente, ripristinare la percorrenza ed evitare l’isolamento di Banari.

Sarà una soluzione temporanea poiché il ponte sarà sostituito con un’altra opera d’arte che possa contenere la portata del fiume, opera la cui progettazione è già stata finanziata dalla Provincia e alla quale seguirà il reperimento dei fondi necessari per la sua costruzione. Inizialmente è stata valutata l’ipotesi di una bretella che bypassasse il ponte, ma i tempi tecnici, anche solo per le autorizzazioni, rischiavano di congelare quella zona del Meilogu per mesi. Si è deciso quindi un intervento straordinario urgente sull’opera d’arte, a cui è stato ricostruita una parte strutturale con un’armatura in cemento armato, a presa rapida e ad alta resistenza. Dopo aver diminuito il livello dell’acqua per ispezionare la restante porzione di ponte rimasta in piedi, i tecnici hanno verificato che il danneggiamento non compromettesse la funzionalità del ponte stesso, ed è stato dunque possibile intervenire con i lavori di ricostruzione.

Si riapre dunque il collegamento tra Banari e Siligo, prevedendo un senso unico alternato, con una limitazione di carico a venti tonnellate, utile per consentire il passaggio dei mezzi pubblici, dei pullman e dei mezzi di soccorso anche antincendio, oltre che alla normale percorrenza veicolare. «Sono stati giorni di grande apprensione e difficoltà per il Meilogu e per il paese di Banari - ha sottolineato l’amministratore straordinario Pietro Fois -. Ci auguriamo che, grazie alla celerità con la quale abbiamo reperito i fondi per la progettazione della nuova opera d’arte, la sua ricostruzione avvenga in tempi rapidi».

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