Forse non ci sarà bisogno di un ulteriore esame tecnico presso l’Istituto di Medicina Legale di Sassari, per esaminare il teschio umano rinvenuto, la settimana scorsa, lungo il fiume Coghinas a Badesi.

Il reperto, in custodia presso la caserma della stazione dei carabinieri  di Trinità d’Agultu, secondo una prima perizia effettuata dall’archeologo competente, risulta risalente ad un epoca molto remota.

Un frammento osseo antico di qualche secolo fa, un piccolo cranio attribuito ad un bambino o una donna, rimasto custodito negli anni sotto la sabbia, e riaffiorato a seguito dell’azione dell’acqua proprio in prossimità della foce del fiume. Serviranno accertamenti ulteriori e procedure particolari prima di arrivare ad una datazione certa. Sono ancora tanti gli interrogativi relativi al luogo del ritrovamento, del perché sia stato rinvenuto in quella zona dove è stato scoperto da un uomo mentre passeggiava con la sua famiglia lungo il fiume, vicino la spiaggia di Baia delle Mimose.

In seguito era stato recuperato dai carabinieri della compagnia di Valledoria che attendono di consegnarlo all’istituto di Patologia forense di Sassari qualora il magistrato lo ritenga necessario, o se sarà sufficiente la relazione scientifica che dovrà predisporre l'archeologo. 

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