Auto bruciate a Sassari, residenti terrorizzati: «Non dormiamo più. Cos'altro andrà a fuoco?»
Cittadini spaventati e pronti a installare le telecamere per identificare il responsabile dei raid incendiariPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il primo mezzo a finire in fumo, in largo Budapest a Sassari il 6 novembre, fu un T- Cross. «Era il mio- riferisce oggi sotto casa sua Simona Cocco, residente in una delle tre palazzine del posto- Ho appena finito di pagare quel che è rimasto, un rottame». Da quel momento si sono accesi altri quattro roghi, nel giro di un mese, che hanno coinvolto altre quattro autovetture sempre nello stesso slargo e tutte appartenenti a inquini dei tre immobili.
«Le fiamme erano arrivate al secondo piano, quasi coinvolgendo una bombola». Poco dopo va a fuoco la scala aerea utilizzata per i lavori del bonus facciate: mezzo con tre mesi di vita costato 120mila euro. «Poi una Peugeot su cui un altro inquilino è riuscito a intervenire con un estintore». Pure quest’utilitaria è però da rottamare così come un'Alfa, del tutto bruciata, le cui fiamme hanno fatto scoppiare le tubature sottostanti, poi una Panda, e l’ultima utilitaria avvolta dal fuoco stanotte.
«Dal penultimo rogo- riferisce Simona- non parcheggiamo più qui. Ma a questo punto non sappiamo cosa accadrà». È chiaro ormai che si tratta di un atto doloso compiuto da qualcuno che ha preso di mira gli abitanti delle palazzine. Sono state fatte le denunce a carabinieri e polizia di Stato mentre ci si sta per armare di telecamere. «Siamo terrorizzati. Questa era una zona tranquilla», conclude Simona. E nessuno dorme più la notte, aspettando i rumori delle auto in fiamme e dei vigili del fuoco che intervengono.
