La comunità di Porto Torres risponde all’appello lanciato dall’equipaggio del peschereccio “Falco”, incagliatosi nei bassi fondali del mare del Golfo delll’Asinara, in prossimità di Cala Reale.

Una falla aveva favorito l'ingresso dell'acqua a bordo. I primi a prestare soccorso erano stati i militari della Guardia costiera turritana, supportati dai vigili del fuoco del distaccamento locale.

Un disastro per gli uomini che in quello “strumento” di lavoro hanno sempre creduto. A distanza di tre giorni dall’incidente, accaduto nella notte tra il 9 e 10 giugno, l’imbarcazione della lunghezza di 27 metri è stata disincagliata e, questa mattina, è stata trascinata in sicurezza nel porto turritano. I danni riportati sono ingenti. «Serve l'aiuto di tutti, ed è questo quello che vi chiedo, amici», è l’appello lanciato sui social da Antonio Schirru, uno degli otto componenti l’equipaggio. «Il Falco non è solo una barca,- aggiunge - è un simbolo, è tradizione, lavoro e passione. Io non voglio perderlo, noi non vogliamo perderlo. Salvare Il Falco oggi, significa salvare decine di persone, di famiglie. Salvare Il Falco significa salvare un pezzo di storia di Porto Torres. Della nostra storia.». E la risposta non si è fatta attendere. La solidarietà è arrivata, immediata. 

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