«L’aeroporto di Alghero? Se manca la programmazione congiunta che torni pubblico».

Il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, non ci sta a vedere il Riviera del Corallo diventare la “cenerentola” degli scali sardi.

«Tutti e tre gli aeroporti devono avere pari dignità – avverte Pais – nessuno può svolgere un ruolo gregario».

Porti e aeroporti, soprattutto in un'isola, spiega Pais, «sono prima di tutto delle infrastrutture "sociali", oltre che le più importanti dal punto di vista economico. Nessuna posizione preconcetta, ma va ribadita la necessità di assicurare una regia del "sistema pubblico", con in testa la Regione, per garantire il preminente interesse generale, il diritto alla mobilità».

Nel 2016 la precedente giunta cedette al fondo F2i il 72% delle azioni dell'aeroporto di Alghero, gestito dalla Sogeaal, al prezzo di circa 9,6 milioni di euro. «Contestualmente in quel periodo il Consiglio deliberò 5,8mln di euro di finanziamento pubblico per l'aeroporto, una parte per ripianare il rosso, il resto per ricostituire il capitale sociale di competenza della Regione» ricorda il presidente del Consiglio regionale della Sardegna. «Un'operazione che, alla luce degli eventi, ove si ritenesse, potrebbe essere riconsiderata».

Al di là delle quote, secondo Pais, la Regione resta la maggiore azionista, perché ha finanziato importanti interventi strutturali. Anche l’assessore ai Trasporti Antonio Moro, in occasione della mobilitazione in aeroporto organizzata da Provincia di Sassari, Tips (Tavolo istituzionale e parti sociali) e Rete Metropolitana, ha ipotizzato l’acquisizione dello scalo di Alghero, in maniera provocatoria, ma non troppo.

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