A Porto Torres Murubutu in “Talk in Latteraturap”
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Il Caats- Cunsorziu Artistas Artesanos Turritanos Sardos, grazie al contributo della Fondazione e della Regione Sardegna, presenta due appuntamenti unici nell'ambito della rassegna "Il Rumore delle Pagine". Il 13 dicembre, alle 19.30, alla Fògu Braceria di a Porto Torres arriva Murubutu, rapper e cantautore tra i più amati soprattutto dalle nuove generazioni, con “Talk in Letteraturap”, mentre il 18 a Sassari, alle 21 al TD Lemon Social Club, Pierpaolo Capovilla, carismatico fondatore del gruppo rock Il teatro degli orrori, fa rivivere il genio tormentato di Antonin Artaud con “Interiezioni - Rapina poetica e fuga a gambe levate dagli orrori dell'ideologia psichiatrica”.!Sabato 13 Murubutu, nome d’arte di Alessio Mariani, docente di filosofia e storia e rapper affermato, dialogherà con Stefania Courson sulla relazione fra musica e letteratura in un talk attorno a due temi cardine: il rap didattico e il rapporto tra la letteratura e questo genere di scrittura musicale. Forte della sua esperienza nel mondo giovanile, sia come docente che come rapper, Murubutu ripercorre la genesi e l’evoluzione del rap in Italia mettendone in evidenza le componenti letterarie, le peculiarità espressive, le fasi di sviluppo dagli anni ‘90 fino ai nuovi codici linguistici della trap e indaga il rapporto con la poesia e la narrativa classica e contemporanea. Dopo il talk, si potrà gustare il Giro Carne della Braceria prenotando un tavolo al 079 4927957. Con Interiezioni, giovedì 18 dicembre alle ore 21 al TD Lemon Social Club,a Predda Niedda, Pierpaolo Capovilla, voce del gruppo rock Il Teatro degli Orrori, condurrà il pubblico in un evento poetico e sperimentale che coniuga il verso doloroso e collerico di Antonin Artaud con un’irriverente e dissacrante interpretazione. “Interiezioni - Rapina poetica e fuga a gambe levate dagli orrori dell'ideologia psichiatrica” porta in scena testi tratti da "Succubi e Supplizi", che Artaud scrisse nel 1946 fra un elettroshock e l'altro, nel manicomio di Rodez. Uno spettacolo meta-teatrale in bilico fra poesia e sperimentazione, concepito da Capovilla nel segno della grande poesia del novecento rivisitata nello spirito della contemporaneità. Pierpaolo Capovilla, già protagonista di numerosi altri progetti metateatrali, fra i quali "Eresia", da Majakovskij, e "La Religione del mio Tempo", di Pier Paolo Pasolini, questa volta volge lo sguardo verso i temi della follia e dell'ideologia psichiatrica, della rivolta e dell'emancipazione dall'insondabile solitudine del singolo di fronte alla forza prevaricatrice e omicidiaria della società moderna.
