Costruita con due assi di legno, recuperate dai resti spiaggiati dei barconi arrivati a Lampedusa carichi di dolore e usati per i viaggi della speranza verso le coste italiane: la Croce dei Migranti è giunta fino a Porto Torres, nella parrocchia di Cristo Risorto, donata alla comunità ecclesiale dall’equipaggio della motovedetta Cp29 della Guardia Costiera turritana, al rientro da una delle decine di missioni svolte nel mare del canale di Sicilia. Quello stesso equipaggio che dal 2015 ha contribuito a portare in salvo 3.788 persone.

La croce è stata benedetta dall’arcivescovo metropolita, monsignor Gian Franco Saba, dopo una suggestiva e partecipata messa eucaristica, concelebrata con il parroco della chiesa, vicario urbano di Porto Torres, don Michele Murgia e i preti della diocesi, don Boniface Da e monsignor Salvatore Masia.

«Il Signore ci invita a sviluppare servizi volti alla accoglienza e alla inclusione, - ha detto don Saba - parole che noi siamo chiamati a far diventare una cultura, uno stile di vita. Vi è l’amore centrale, quello vero e profondo che resta sempre attuale e assume una dimensione comunitaria».

Davanti alle autorità civili, militari, religiose e accademiche, al sindaco Massimo Mulas, la piccola Croce dei migranti è stata incastonata nella facciata della chiesa di Cristo Rosorto, un monumento realizzato a Lampedusa dall’artigiano Francesco Tuccio che ha utilizzato materiale ligneo recuperato dalle barche, le “carrette del mare”. Di fronte a quella croce il racconto struggente del comandante della Capitaneria di porto di Porto Torres, Giuseppe Cannarile. «Undici anni fa, il 3 ottobre, alla stessa ora, poco più delle 19, sulla banchina del molo di Lampedusa, c’erano le stesse divise che oggi vedo davanti a me, - ha detto - persone che allora hanno condiviso con me un momento particolare insieme agli equipaggi, con i quali abbiamo accolto 368 morti, anzi 369, perché un bambino non è mai venuto alla luce». Negli anni sono cambiati i nomi, ma non quelli che rappresentano.

«All’epoca c’erano le stesse autorità presenti oggi – ha aggiunto Cannarile - il sindaco di  Lampedusa, il comandante dei carabinieri,le fiamme gialle, il comandante dell’esercito, il vescovo, i rappresentanti della Questura e della Prefettura, una coincidenza che non è strana ma è un disegno del Signore». 

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