La popolazione invecchia e il bisogno di cure aumenta, ma i medici e i luoghi di cura diminuiscono. Negli ultimi dieci anni la Sardegna ha perso oltre 600 posti letto, diversi reparti negli ospedali e specialisti, quattro strutture di ricovero e 332 medici di base.

Numeri allarmanti quelli che arrivano dall’ultimo annuario del ministero, che coinvolgono grandi città e piccoli centri in un problema che riguarda l’Italia intera. In un decennio a livello nazionale sono stati chiusi 74 ospedali (il 7%, erano 1.070, sono scesi a 996) ed eliminati, tra pubblico e privato, oltre 10.500 posti letto (da 226.387 a 215.827).

«Probabilmente è Ortopedia la specialità che ha subìto il taglio più clamoroso», avverte Emanuele Cabras, medico del Brotzu e rappresentante aziendale Cimo-Fesmed. «Con la chiusura dell’ospedale Marino e il ridimensionamento legato al Covid, sono stati sacrificati, e mai recuperati, molti posti letto di Ortopedia e Traumatologia».

Tutti i dettagli nell’articolo di Cristina Cossu su L’Unione Sarda in edicola e sull’edizione digitale

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