Non lo confesseranno nemmeno sotto tortura. La Sardegna, però, da stamane all’alba è circondata. Il codice operativo è blindato. Il Notam, la mappa aerea delle operazioni militari, è riservata alle plance di comando delle portaerei e alle cloche dei caccia e degli aerei di linea. I jet supersonici possono volteggiare, sparare e fare quello che vogliono, gli altri, quelli con i passeggeri, devono cambiare aria. Per loro zone interdette, da oggi sino al 27 di ottobre.

Notam dei divieti

Lo stralcio del Notam che pubblichiamo è la sintesi delle coste est, ovest e sud dell’Isola. Ci sono le zone Star interdette h24 sul lato est, quelle Yankee e Ray a sud e le D40 ad ovest. Aree di guerra, in mare, in cielo e nei poligoni di Teulada, Quirra e Capo Frasca. Non ci vuole molto per capire che non si tratta delle solite, già di per se invasive, esercitazioni militari che stravolgono e vietano la Sardegna per gran parte dell’anno. A confermare la straordinarietà di quanto sta accadendo nell’Isola ci hanno pensato i vertici militari. Con una missiva esplicita, trasmessa a guerra in Ucraina già esplosa, hanno comunicato: tutte le esercitazioni sono annullate.

Sardegna in allerta

Tutte sospese, tranne quelle «orientate al “warfighting”». Ovvero, per capirci, quelle destinate esplicitamente all’allarme di pronto intervento in un conflitto bellico legato «all’evoluzione dello scacchiere internazionale». Quello che sta accadendo da 48 ore sul proscenio di Cagliari è la conferma che la Sardegna è precettata. Il Porto di Cagliari, dal molo Ichnusa passando a quello di Ponente, sino al Porto Canale, è la prova di una mobilitazione senza precedenti. La mappa della dislocazione delle portaerei, delle navi da combattimento, americane, tedesche e italiane agganciate alle bitte cagliaritane, non lascia presagire niente di buono. Da stamane le “corazzate” della Nato, con il supporto dei caccia, a partire dai nuovissimi F35, potrebbero già posizionarsi in assetto operativo per raggiungere sia il poligono del Salto di Quirra che quello di Teulada.

In simultanea nucleare

Se l’assetto di warfighting è conclamato, non può passare in secondo piano che da stamane, in contemporanea con l’avvio delle operazioni in Sardegna, la Nato darà il via alle esercitazioni nucleari che coinvolgono i bombardieri B-52 nel nord Europa. L’esercitazione nucleare annuale "Steadfast Noon", con un massimo di 60 aerei che prenderanno parte a voli di addestramento sul Belgio, il Mare del Nord e la Gran Bretagna per esercitarsi nell'uso delle bombe nucleari con base in Europa, assume di questi tempi ben altra rilevanza vista la drammatica evoluzione del conflitto in Ucraina. Le esercitazioni “sarde”, dunque, si collocano in uno scenario che vede la Sardegna al centro di un’operazione militare senza precedenti tra nord e sud Europa. Il dispiegamento di mezzi aerei e navali nell’Isola, del resto, non poteva passare inosservato.

Ammiraglie a Cagliari

Tutto il fronte mare della città capoluogo è circondato. Ci sono tutte le ammiraglie della Marina italiana, dalla nave portaerei anfibia San Giorgio, ormeggiata al molo Ichnusa, sino alla Garibaldi dislocata a Ponente. Solo sul fronte di via Roma, nel water front di Cagliari si scorgono le imponenze militari di ben 5 navi da guerra, visibili da ogni punto di osservazione proprio perché svettano su tutti i fronti portuali. Un vero e proprio scenario di guerra con centinaia di uomini in divisa dislocati su tutto il fronte mare. Per scorgere le prime navi “straniere” bisogna addentrarsi nella darsena costruita sul Canale di Giorgino. In realtà quello che era un porto container è stato letteralmente trasformato in un porto di guerra, con uno schieramento di navi militari che occupano tutta la banchina est di quello che fu il terminal container.

Dai container agli Yankee

Chi riesce ad arrivarci, visto il presidio dell’intera area, si può rendere conto che è stato allestito un vero e proprio quartier generale con i container dislocati proprio davanti alla prima nave collocata sul fronte sud est, guarda caso quella battente bandiere a stelle e strisce. Impossibile scorgere cosa accade sotto la nave americana. Gli uomini di non si sa quale organizzazione hanno sistemato decine di container su tutta l’area a terra antistante la nave da guerra per impedire a chiunque non solo di avvicinarsi, ma anche solo di poter scorgere quello che accade sottobordo.

Isola bersaglio

Uno scenario di guerra, con la Sardegna catapultata, nel silenzio più totale, nel ruolo di malcapitato e involontario bersaglio per esercitazioni con codice rosso, in assetto di “conflitto”, per giunta a presidio di un’area, quella del Mediterraneo con più di una tensione. Accentrare arsenali aerei, navali e terrestri in quest’Isola, per giunta in questo contesto storico, significa proiettarla in uno scenario di provocazioni internazionali pericolose e incontrollabili. Mai come oggi la presenza delle servitù militari trasformano l’Isola in una vera e propria colonia militare. Sino al 27 ottobre prossimo si spara, si bombarda, si sbarca con i carri armati sulle spiagge più belle dell’Isola.

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