Sardegna, i medici pensionati non bastano: «Carenze gravi, sistema al collasso»
Pochi i professionisti che aderiscono e troppe le sedi vacanti: critiche dai camici bianchi sulle politiche regionaliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Purtroppo non sarà la "grande vittoria" della Regione sul Governo a dare una risposta ai moltissimi sardi senza assistenza di base. È vero che la Corte costituzionale ha riconosciuto la legittimità della norma che consente ai medici pensionati di riprendere a lavorare, ma a parte il fatto che quelli che aderiscono sono pochi (il meccanismo non è fluido, le Asl devono fare progetti specifici), le sedi carenti sono tante (393) e i professionisti, in generale, non sono soddisfatti di come (non) si sta rilanciando la sanità territoriale.
Nella Finanziaria, approvata ad aprile, sono stati stanziati 15 milioni di euro proprio per la medicina generale e per dare incentivi a chi va nelle zone disagiate, ma a oggi tutto è fermo, quei soldi non stanno dando nessun frutto, sono ancora soltanto teoria.
A sottolinearlo è anche il segretario regionale della Fimmg, Umberto Nevisco, fortemente critico per i tanti proclami e la mancanza di altrettante conseguenti azioni concrete. Scettico anche Carlo Piredda, segretario regionale della Simg, che quanto ai medici pensionati al lavoro sottolinea come non sia «certo una soluzione alla carenza che si registra in tante parti dell'Isola. I problemi non si risolvono così, lo abbiamo visto, e di problemi da risolvere ce ne sono veramente un'infinità».
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