Sanità: «Basta promesse, agire subito»
Lettera aperta della Cisl: no all’ennesima riforma della governance, serve un rilancio immediato e strutturalePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Posti letto insufficienti (solo 2,8 ogni 10mila abitanti in specialità ad elevata assistenza); assistenza domiciliare carente (garantita ad appena l’1,7% degli anziani); rinuncia alle cure (il 12,3% dei sardi deve soprassedere a causa dei costi elevati, dei tempi lunghi e dell’inefficienza delle strutture); operatori sanitari insoddisfatti; mobilità passiva elevata. Sono molti i punti che contribuiscono a rendere un quadro sempre più allarmante della sanità nell’Isola.
La Cisl rilancia l’allarme, e chiede interventi urgenti e una pianificazione strategica.
In una lettera aperta inviata alla governatrice Alessandra Todde e ai capigruppo in Consiglio regionale, il sindacato propone un piano articolato per riformare il sistema sanitario regionale, basato su interventi immediati e riforme strutturali.
«Riteniamo che i problemi non si risolvano con l’ennesima riforma della governance, che in questa situazione il sistema sanitario non sarebbe in grado di reggere», sottolinea la Cisl. «La sanità sarda ha bisogno di un rilancio immediato e strutturale. Alla Regione Sardegna, al Consiglio regionale e alle istituzioni chiediamo un’assunzione di responsabilità chiara e determinata. Non possiamo più tollerare promesse vuote e immobilismo. È il momento di agire, con coraggio e con visione».