L’emergenza incendi che sta colpendo Sardegna, Sicilia e Calabria non sta producendo solo danni pesantissimi ai territori. Ad essere colpiti sono anche gli animali, compresi i cani, sia quelli con padrone che quelli randagi. Secondo una stima dell’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) sono almeno duemila i cani morti a causa delle fiamme divampate in questi ultimi giorni. 

“Continua a salire in maniera impressionante il numero dei cani alla catena arsi vivi negli incendi di questi giorni”, scrive l’associazione in una nota. “Sono oramai un migliaio le carcasse ritrovate di cani bruciati vivi, la maggior parte concentrati nelle zone degli incendi in Sardegna, Sicilia ed Abruzzo, ai quali vanno sommandosi i cani morti bruciati vivi negli incendi in corso in queste ore in Calabria ed in altre regioni d'Italia”.

"I cani morti erano tenuti alla catena o chiusi in recinti che si sono rivelati trappole mortali di fuoco – prosegue Aidaa – e a questo numero vanno aggiunti gli altri mille cani randagi morti anche loro tra le fiamme a questi vanno aggiunti anche migliaia di gatti morti anche loro atrocemente tra le fiamme".

Una vera e propria strage. Per questo Aidaa e altre associazioni animaliste (Save the Dogs, Green Impact e Animal Law) chiedono alla Regione Sardegna di adottare con urgenza norme che introducano il divieto di detenzione dei cani alla catena, togliendo la discrezionalità ai singoli Comuni, nel’attesa di norme più chiare e stringenti e – soprattutto – di pene più certe nei confronti dei padroni inadempienti. 

(Unioneonline/l.f.)

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