Cresce ancora in Sardegna l'occupazione delle terapie intensive da parte dei pazienti Covid-19.

In controtendenza rispetto al dato nazionale, che fa segnare un dato percentuale medio in discesa al 7%, la situazione nell’Isola torna a peggiorare con un tasso di occupazione che passa al 13% (+1% e ben al di sopra, dunque, della soglia critica del 10%) rispetto alla precedente rilevazione dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas).

Resta invece ferma al 21% nell’Isola l'occupazione dei posti nei reparti ospedalieri di area non critica e con un dato medio nazionale stabile al 17%.

Nel dettaglio, la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid cresce in Abruzzo (all'8%), Emilia Romagna (9%) e Sardegna (13%), mentre cala in 6 regioni: Liguria (8%), Molise (5%), Pa Bolzano (2%), Puglia (6%), Sicilia (8%), Toscana (9%).

Per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto nei reparti di area medica (o “non critica”) da parte di pazienti con Covid-19, a livello giornaliero, la percentuale cresce in 6 regioni: Calabria (al 26%), Emilia Romagna (16%), Friuli Venezia Giulia (17%), Liguria (20%), Molise (14%), Umbria (23%). Dati in discesa, invece, in Basilicata (26%), Campania (16%), Puglia (20%), Toscana (16%), Valle d'Aosta (15%).

Tutte le regioni superano la soglia di allerta del 15% per l'occupazione dei reparti di area medica, tranne Lombardia, Molise, Piemonte, Valle d'Aosta, Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano. 

(Unioneonline/v.l.)

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